L’Ogliastra è stata per alcuni anni provincia autonoma, ora è stata riaccorpata a quella di Nuoro. Le caratteristiche sono molto simili: splendido ambiente naturale, eccezionali la costa del golfo di Orosei, il Supramonte, il Gennargentu; non molte le opere dell’uomo, anche archeologiche. Pure questa zona è in una posizione non facile, con grossi problemi per arrivarci: c’è un porto, ma il collegamento marittimo è ridotto, precario, non affidabile, difficile fare programmi; un piccolissimo aeroporto ma sono falliti vari tentativi di instaurare collegamenti aerei continuativi; anche le strade di accesso hanno molti problemi, solo parzialmente risolti da recenti interventi.
Il movimento turistico è di un certo rilievo, tenendo conto della limitata superficie, dello sviluppo costiero e della scarsa popolazione. Le presenze sono state nel 2016 poco più di 903.000 (+ 3,2% rispetto al 2015), circa il 90% nei quattro mesi estivi, con una forte componente di stranieri (477.000, 52,8%), mentre quelle di italiani sono state 426.000. Gli italiani sono leggermente diminuiti (-0,4%), con un recupero in luglio e agosto, sono in crescita gli stranieri (+4,2%) con i maggiori aumenti in luglio e agosto. Mentre nei primi mesi le presenze non sono state in quantità apprezzabile, discreti risultati si sono avuti negli ultimi tre, in particolare in ottobre. Considerando l’attività degli ultimi anni, si può rilevare che vi è stato sempre un incremento di entità piuttosto modesta: rispetto al 2013 l’aumento è stato del 13,6% mediamente 3,4% all’anno. L’analogo incremento in Sardegna è stato 26,3, mediamente 6,6 all’anno.
Negli alberghi va poco meno del 59% (532.000 di cui italiani 212.000 e stranieri 320.000, 61%). Lo IU (indice di utilizzazione) è 23,5 in leggero aumento rispetto al 22,8 dell’anno precedente. Rispetto al 2015 vi è stato un incremento del 3,3% conseguito tra luglio e soprattutto agosto, mentre nel quadrimestre l’incremento è stato 1,7%. Gli alberghi sono 67 con 6.183 posti letto, praticamente invariati rispetto al 2015: 17 sono a 4 stelle con 4.259 posti, hanno registrato 154.000 presenze di italiani e 242.000 di stranieri. L’incremento sul 2015 è stato 3,3%, lo IU è 25,4; 37 sono a 3 stelle con 1.347 posti e hanno avuto 133.000 presenze con IU 27,0. Molto forte la componente extralberghiera dove si raggiungono 372.000 presenze di cui 214.000 italiani e 158.000 stranieri, naturalmente pure questi molto concentrati nel quadrimestre estivo. I 14 campeggi hanno 6.576 posti ed hanno avuto 191.000 presenze di italiani e 142.000 di stranieri; tra alloggi in forma imprenditoriale, agriturismo, b&b e ostelli vi sono oltre 1.300 posti e le presenze sono state 38.000 (23.000 di italiani e 15.000 di stranieri), cioè meno di 30 presenze per posto letto all’anno. Molto poco, sembra.
Oltre la metà dell’attività si svolge a Tortolì, probabilmente ad Arbatax, la sua frazione sul mare: 57,6%. Anche qui poco meno del 90% è concentrato nel quadrimestre estivo, si arriva al 98% includendo maggio e ottobre. Molto elevata la partecipazione di stranieri che sono il 61,8% di quelli che arrivano nell’intera provincia. Le presenze complessive sono state 520.000 (225.000 di italiani e 295.000 di stranieri, 56,7%). Nei 19 alberghi con 3.201 posti letto i pernottamenti sono stati 329.000 (114.000 di italiani, +7,6% sul 2015, e 215.000 di stranieri, +12,5%). Lo IU annuale è 29,0, in agosto è stato addirittura 124,3 e nel quadrimestre estivo 77,8, però in giugno è stato appena 35,5, in luglio 81, in settembre 51,8. Poca attività in ottobre. Altre località dove vi è un movimento turistico sono Barisardo (139.000 presenze di cui 40.000 su 7 alberghi con 460 posti, 99.000 su 11 complementari con 1.562 posti), Cardedu (96.000 presenze di cui 94.000 nei 9 alberghi con 1.196 letti), Lotzorai (73.000 presenze di cui 15.000 nei 5 alberghi con 323 letti e 58.000 nei 19 complementari con 1.762 letti, 1.660 nei campeggi), Baunei (36.000 presenze di cui 29.000 nei 7 alberghi con 298 letti e 8.000 nei 15 extralberghieri con 135 posti). A Lanusei i pernottamenti sono stati in tutto 10.000 di cui 6.000 nei 3 alberghi che hanno 207 letti.
Come provenienza i sardi sono in maggioranza, 123.000 presenze, 29% degli italiani, 13,6% del totale visitatori, 43.000 arrivi, soggiorno medio 3,1, sono in diminuzione le presenze ed in aumento gli arrivi rispetto al 2015. Seguono in aumento i lombardi, 105.000 presenze 24,7%, soggiorno medio 8,2; poi laziali e piemontesi, entrambi con soggiorni medi abbastanza elevati. Provenienti dalla Unione europea primi i tedeschi con 168.000 presenze, poi i francesi 78.000, gli inglesi 42.000, tutti con soggiorni medi 6-7. Provenienti da altri paesi svizzeri 61.000 (soggiorno medio 5,7), russi 9.000 (soggiorno medio 9,7) e statunitensi 2.200, tutti in leggero aumento. Da notare che i turisti provenienti dai paesi ‘ex comunisti‘ si fermano per un periodo maggiore di quasi tutte le altre nazionalità. Si può stimare il numero di persone attorno a 60-65.000 italiani (gli arrivi sono 82.000 ma bisogna considerare che probabilmente molti dei sardi ripetono l’arrivo) e 85.000 stranieri (corrispondenti agli arrivi registrati). In queste condizioni appare molto difficile realizzare un’attività per tutto l’anno. Non potendo offrire solo coste e mare, cosa si può proporre? Neanche in Ogliastra possono bastare le risorse naturali, bisogna fare molto di più per portare turisti nei mesi di bassa stagione. Escursionismo, sentieristica e attività connesse vanno bene ma non sono sufficienti. Perché non pensare a un gruppo di campi di golf, in collaborazione a quelli della costa nuorese e a quelli del Sarrabus?
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)
One Comment
Burgos
Interessante analisi e dati . Peccato per il finale… Campi da golf ? E con cosa vengono innaffiati ? Sono strutture che necessitano una grande quantità di acqua … carente in estate nel territorio.