«L’idea del sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, di proporre la Zona franca urbana, sull’esempio di quanto hanno ottenuto il Sulcis-Iglesiente la troviamo ottima ed è l’unica via da seguire se si vuole ottenere un cambiamento della Città e del territorio». Lo dichiara Gianfranco Seddone, direttore dell’Apan (Associazione piccole e medie imprese), che condivide il progetto del Primo cittadino.
«È un’idea che deve andare avanti, tralasciando commenti contrari che nulla hanno a che vedere con le statistiche (più delle volte sbagliate o inventate) sia sulla povertà, sul lavoro e sulla disoccupazione. Le difficoltà ci sono sempre state, e non solo nel nostro territorio: necessitiamo di un cambiamento radicale iniziamo con la proposta programmata dal Sindaco».
«Occorre l’unità nella diversità, con legami di fiducia tra Enti Pubblici, Associazioni e cittadini. Mandiamo avanti le nuove proposte e programmi che vengono studiati dai giovani della nuova Giunta Comunale Nuorese, diamo fiducia a questo nuovo evento. Non si può sparare a zero senza conoscere i privilegi e le opportunità che si possono ottenere dalla Zona Franca – evidenzia il Direttore – L’obiettivo prioritario di detto strumento è quello di favorire lo sviluppo economico e sociale delle aree urbane caratterizzate dal disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse. Si prevedono agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione. Mentre in misura minore è previsto anche il sostegno ad imprese già operanti. Vengono riconosciute agevolazioni sull’esenzione delle imposte sui redditi, dell’IRAP, del ICI e dei contributi previdenziali».
Seddone ricorda che più volte, assieme alla collettività, sono state promosse nuove iniziative per togliere la Città dall’isolamento: «Nel 1984 si era proposta l’insediamento dell’Università autonoma a Nuoro per la facoltà di Scienze forestali. In quegli anni la Sardegna era scoperta di detta facoltà. Erano tempi buoni per ottenere la richiesta. Grande entusiasmo da parte di tutto il territorio, della chiesa, della scuola e della Città. Non andò in porto per l’inerzia dei politici nuoresi, che non portarono la richiesta in sede di Consiglio della Regione Sarda nonostante in quegli anni la Dc, assieme agli altri partiti del Nuorese, rappresentava una buona parte della maggioranza. Nel 1994 si era avviata la proposta di una banca nuorese e riproposta ne 2006. Anche queste fallirono per mancanza di unità che non c’è mai stata, ma ancora oggi si persegue, con le mille contraddizioni e perplessità frutto di tanta gelosia e invidia contro chi ha il coraggio di promuovere buone iniziative per il bene della collettività. Questa è la nostra Città, non fanno e non lasciano fare». (red)
(admaioramedia.it in collaborazione con Cronache Nuoresi)
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