Stavo riflettendo circa gli avvenimenti che si sono verificati a San Sperate, e ammetto, non con poche difficoltà, che non è semplice per un amministratore locale prendere posizione ferma sul tema scottante del pro o contro le basi militari. Nutro profondo rispetto per chi, contrario alle basi militari in Sardegna e non solo, difende un proprio ideale, lottando contro la presenza militare nel territorio conseguentemente a ciò che essa alimenta, dalle guerre, al consumo e al degrado del territorio. Questa Amministrazione comunale, insieme a quelle dei territori nei quali le basi e le servitù militari ricadono, ha partecipato a tantissimi tavoli tecnici e di confronto con esponenti politici e militari, per discutere sulle varie problematiche, difendendo il compito che la nostra comunità ci ha assegnato: chiedere interventi a tutela del territorio attraverso progetti che vadano nella direzione della tutela e salvaguardia dell’ambiente preservando centinaia di posti di lavoro.
In riferimento alle manifestazioni che si sono svolte giorni fa, posso affermare che, fortunatamente tutto si è svolto pacificamente, niente da dire. Sono personalmente un po’ perplesso su quanto accaduto in preparazione della manifestazione del lunedì. Mi riferisco al campeggio presso il nostro Parco di Piscinortu. A riguardo nessuna autorizzazione da parte dell’Amministrazione comunale! Al posizionamento delle prime tende, siamo stati contattati da tantissimi cittadini che, preoccupati, ci comunicavano la presenza all’interno del parco, attraverso la forzatura del cancello di ingresso dei manifestanti ‘no base’. Non essendo in grado di intervenire direttamente, abbiamo comunicato l’accaduto alla Questura di Cagliari, la quale ci ha assicurato che, pur evitando di far sgomberare le tende, avrebbe garantito l’ordine pubblico con mezzi e personale di polizia. E così è stato.
Riguardo le scritte dai manifestanti nel caseggiato del parco, mi sento di dire solo questo: da tantissimi anni San Sperate ha aperto i ‘cancelli’ ai suoi ospiti.. il dialogo, il confronto, gli scambi, i colori delle più semplici scritte sui muri, i ‘disegni’ che sono diventati i nostri murales, rappresentano oggi la nostra storia, la nostra cultura, la nostra identità! Questo appartiene a San Sperate! Al di là dell’immondezza lasciata dai pacifisti, leggendo ciò che compare oggi sui muri dello stabile di Piscinortu, per mano di chi difende determinati ideali, mi riempie di amarezza. Non si difendono questi ideali in questo modo! Al di là dell’atto vandalico, a noi queste scritte non appartengono assolutamente, anzi, in questo modo e per i contenuti trasmettono un segnale, per mano dei responsabili, di arrogante contraddizione. Nel frattempo, un gruppo di concittadini, al di fuori della manifestazione, riunendosi in un semplice comitato spontaneo, ha richiesto il permesso a noi dell’Amministrazione comunale di poter accedere al parco e di cancellare a titolo volontario quelle orribili scritte che inneggiano davvero tanta violenza e tanto meno parlano di pace.
Fabrizio Madeddu – Vicesindaco di San Sperate
(admaioramedia.it)
One Comment
Enrico Ecca
prerché non li avete sgombrati da quello che impropriamente chiamate parco,che dopo l’esproprio ha cessato di essere riserva naturale ed è diventato territorio di tutti i cadozzi?