Nell’esame dell’attività turistica a Cagliari – ma anche nella Città Metropolitana – si è visto che nei primi 10 mesi del 2017 vi sono stati buoni incrementi: in città 15,2% e nell’Area 16,3%. In particolare, sono aumentati gli stranieri: sono state superate le 600.000 presenze con un aumento di 145.000 in un anno (+22% a Cagliari e +31% nella Città metropolitana).
Mentre, generalmente, è preferibile esaminare i dati sulle presenze (pernottamenti), più indicative della realtà del movimento, nel caso degli stranieri è possibile che il numero delle persone coincida con quello degli arrivi negli esercizi ricettivi che a Cagliari sono stati 89.000, contro 73.000 dello stesso periodo 2016, e per la Città Metropolitana 166.500 contro 140.000. Conoscendo i turisti per nazionalità si potranno fare ipotesi di lavoro su come e dove intervenire per salvaguardare e migliorare la situazione. Dalla Sogaer (sempre precisa, rapida e puntuale nel fornire dati sulla sua attività) si sono avuti dati sul movimento passeggeri stranieri dell’aeroporto di Cagliari-Elmas: i transiti nell’intero anno sono stati 883.000, mentre nei 10 mesi sono stati 822.000 transiti contro 602.000, con un aumento di 110.000 viaggiatori (+36,3%). A parità di periodo, gli stranieri che hanno utilizzato lo scalo aereo sono circa 400.000 e questo numero va confrontato con i 166.500 arrivi negli esercizi ricettivi. Bisogna tener conto che l’aeroporto viene utilizzato dai turisti e visitatori di almeno metà Sardegna.
Non si conoscono ancora i dati 2017 delle altre località, però, nel 2016 a Castiadas, Domus de Maria, Muravera e Villasimius vi furono circa 100.000 arrivi di stranieri, per cui si può supporre che si raggiunga il totale di 300.000: vi sarebbe una differenza di circa 100.000 viaggiatori che non avrebbero soggiornato nelle strutture ricettive ordinarie. E’ un numero più che ragionevole per individuare i turisti che possono avere casa propria o andare in affitto senza registrazioni. Anzi, se così fosse, sarebbero meno di quanto ci si potrebbe aspettare, forse ci sarebbe da rivedere il conteggio dei turisti ‘privati’, benché occorrerebbe tener conto coloro che viaggiano con navi ed è pressoché impossibile quantificare. E’ anche impossibile fare un analogo calcolo per gli italiani, molti sono sardi che non sono certo turisti. Per fare un’ipotesi ragionevole, si può valutare il numero dei turisti italiani allo stesso livello degli stranieri.
Un esame interessante è quello dei tempi medi di soggiorno: considerando l’intera Area si ha 3,66, che è una media tra la città di Cagliari che ha 2,53 e le altre località che raggiungono 4,98. Esaminando la sola Pula, il dato è 5,38, mentre gli alberghi raggiungono 5,95. Guardando ancor più in profondità, nel mese di agosto negli alberghi di Pula la media è stata 7,39 e per gli stranieri 7,76. Si tenga presente che ad Arzachena – la maggior località turistica sarda – nel 2016 il soggiorno medio degli stranieri negli alberghi è stato 5,75, mentre quello totale è stato 5,62, sia complessivo che per i soli stranieri. A Pula, le presenze complessive sono state 389.000 con incremento del 17,6% di cui 168.000 di italiani (+11%) e 221.000 di stranieri (+27,8%), dopo il decremento dello scorso anno (nel 2000, il totale era stato di 500.000, di cui 280.000 stranieri; nel 2008, 477.000 e 260.000). Sono preferiti gli alberghi (82%) dove va il 92% degli stranieri. Purtroppo non si hanno notizie sicure sulla ricettività. Sembra che vi sia stato un modestissimo aumento e dovrebbe esser migliorato lo IU (indice di utilizzo) che era molto basso (ora dovrebbe essere 24), in agosto dovrebbe essere 61. Qui si trova uno dei maggiori complessi, che raccoglie oltre il 40% dei posti letto alberghieri, 1.800 su 4.400. E’ evidente che domina le statistiche, ma non è possibile distinguerlo dagli altri.
I primi mesi hanno avuto segno negativo, discreta attività in aprile (forse Pasqua), diminuzioni in maggio, ma da giugno in poi aumenti soprattutto degli stranieri. Le loro presenze sono aumentate di quasi 60.000, mentre gli italiani sono cresciuti di 9.000. Perciò è rilevante la concentrazione nel periodo estivo, anche se vi è stato un allungamento fino ad ottobre. Considerando il periodo di 10 mesi si è superato il 90% che probabilmente rimarrà immutato. In agosto, come sempre, preponderante presenza di italiani (+38%) anche se gli stranieri sono aumentati del 56,2%, rispettivamente 59.140 e 49.218. Il 77% è andato negli alberghi: italiani 63%, stranieri 93%. Pula è la località della Sardegna con maggiori attrattive, ma non le utilizza al meglio: ha una importante zona archeologica, Nora, ma il numero dei visitatori non sembra soddisfacente: vi è stato anche quest’anno un aumento dei visitatori (8,4%) minore dell’aumento delle presenze di Pula e dell’area. Addirittura in agosto vi è stata una diminuzione, mentre notevoli sono stati gli aumenti in aprile e ottobre. In crescita, ma non molto, le visite dei crocieristi. Non si hanno notizie precise del campo di golf, ma sembra che non sia stata una buona annata. Il fatto è che un campo di golf da solo non può fare una politica di sviluppo di questo particolare settore.
E comunque, bisognerebbe occuparsi di più e meglio della promozione. Si usa solo la risorsa ambientale (coste, spiagge, mare), ma occorre proporre anche altro.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)