La crisi non sembra avere spaventato troppo i sardi nei giorni delle festività natalizie. Dai monitoraggi di Confartigianato imprese Sardegna si stima che le famiglie sarde spenderanno circa 410 milioni di euro per prodotti alimentari e che il 38,2% degli acquisti, pari a 157 milioni di euro, saranno incassati dalle imprese artigiane sarde.
I dati contenuti nel dossier su “Artigianato alimentare-speciale Natale 2016”, elaborato dall’Ufficio studi di Confartigianato, confermano le previsioni:“Negli ultimi 5 anni, durante il periodo legato alle festività legate al Natale, in modo specifico per i prodotti agroalimentari – spiega Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato imprese Sardegna – registriamo un incremento delle vendite al dettaglio del 24,8% superiore alla media mensile degli altri 11 mesi dell’anno e del 22,2% superiore alla media mensile annua”.
Sono 3.699 i laboratori e le botteghe artigiane sarde dell’agroalimentare che offrono prodotti tradizionali e genuini, di queste ben 216 offrono prodotti certificati secondo i marchi europei Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta), Stg (Specialità tradizionale garantita). Otto i prodotti di eccellenza: agnello di Sardegna (Igp), fiore sardo (Dop), pecorino romano (Dop), pecorino sardo (Dop), carciofo spinoso di Sardegna (Dop), olio extra vergine di Sardegna (Dop), zafferano di Sardegna (Dop), senza dimenticare i culurgionis d’Ogliastra che hanno recentemente ottenuto il marchio Igp. Cagliari è la provincia con più prodotti a marchio riconosciuto (7); Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra e Sassari ne hanno 6, mentre Carbonia-Iglesias, Olbia-Tempio e Oristano ne hanno 5. A livello nazionale, sono ben 4.965 i prodotti agroalimentari tradizionali italiani riconosciuti dal Ministero delle Politiche agricole e l’Isola si colloca al dodicesimo posto tra le regioni con 189 prodotti. Ai primi posti la Campania (486 prodotti) e la Toscana (460).
La nostra “isola dei centenari” è famosa in tutto il mondo per il vino, la frutta, i formaggi e altre tipicità alimentari, tutte sinonimo di genuinità e longevità. A tal proposito parla la Folchetti: “Sono tantissime anche le produzioni dell’artigianato agroalimentare sardo a ‘chilometro zero’. Grazie a questi prodotti sani e genuini, il tasso di obesità degli italiani è il più basso di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Quindi possiamo dire che se mangiamo con moderazione e con equilibrio, i nostri prodotti agroalimentari sono anche molto salutari”.
Inoltre, ricorda: “In un momento come il Natale, seppure difficile economicamente, crediamo sia giusto affidarsi alla tradizione e alla qualità che possono garantire i nostri straordinari artigiani dell’alimentazione e della ristorazione. Anche un solo acquisto di questo genere è un ‘piccolo valore’ che può contribuire a dare ulteriore forza a un comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo occupazione e lavoro a decine di migliaia di lavoratori sardi”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)