Sabato 29 aprile avrà inizio Monumenti aperti, una delle manifestazioni culturali più importanti della Sardegna che ogni anno offre la possibilità di visitare gratuitamente importanti siti storici, non tutti sempre visitabili al di fuori di questo evento. Il tema della manifestazione sarà il paesaggio, simbolo di una realtà in movimento e in continua trasformazione a causa della civilizzazione dell’uomo, che evidenzia la stretta correlazione tra natura e cultura. Le amministrazioni coinvolte saranno 57, a fronte delle 48 dell’edizione 2016: 750 siti raccontati in cinque fine settimana da 17.000 volontari, 11.000 dei quali sono giovani studenti.
“È il primo progetto di comunità regionale che sia mai stato pensato – ha sottolineato l’assessore regionale del Turismo, Barbara Argiolas – in cui la trasmissione della memoria rappresenta un valore di autenticità oltre che culturale, autenticità che è anche alla base dell’idea di Sardegna che vogliamo promuovere”.
Tra i siti, il Castello di Serravale a Bosa, San Nicola di Trullas a Semestene, il villaggio e i complessi minerari di Arbus, le torri pisane e il parco di Villa Devoto a Cagliari, Osilo e le sue numerose chiese, la cascata Su Stampu e Su Turnu a Sadali, la chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, le torri e i bastioni di Alghero, il duomo di Santa Maria a Oristano e la cascata Sa Spendula a Villacidro. Sabato 29 e domenica 30 aprile si potranno visitare i siti di Bonorva, Portoscuso e Semestene; sabato 6 e domenica 7 maggio, Dolianova, Monastir, Oristano, Padria, Sadali, San Gavino, Sanluri, Sassari, Settimo San Pietro e Vilamassargia; sabato 13 e domenica 14, a Bosa, Cagliari, Carbonia, Gonnesa, Lunamatrona, Marrubiu, Osilo, Ozieri, Ploaghe, Sennori, Serramanna e Usini; sabato 20 e domenica 21, ad Alghero, Bauladu, Cuglieri, Gonnosfanadiga, Iglesias, Milis, Pula, Santadi, Selargius, Sestu, Tortolì, Villanovaforru e Villanovafranca. Per concludere, sabato 27 e domenica 28 maggio parteciperanno all’iniziativa Arbus, Bugerru, Carloforte, Castiadas, Guspini, Olbia, Orani, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, San Giovanni Suergiu, Sant’Antioco, Sardara, Serdiana, Siddi, Thiesi, Uta, Villacidro, Villamar e Villasimius. Poi, sabato 14 e domenica 15 ottobre, la manifestazione farà tappa a Ferrara, in Emilia Romagna, a dimostrare come l’evento sia un modello esportabile su scala nazionale, capace di attrarre anche oltremare.
I visitatori potranno trovare maggiori informazioni nel sito Monumenti aperti oppure potranno recarsi negli infopoint dei territori coinvolti nelle giornate della manifestazione per acquisire materiale utile alle visite e al soggiorno. Inoltre, i turisti avranno la possibilità, dove previsto, di essere accompagnati dalle guide nei percorsi tematici.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)