Sono appena terminate le Parlamentarie on line del Movimento Cinquestelle per scegliere i candidati delle liste grilline alle prossime elezioni politiche. Nonostante l’evento sia stato dipinto dalla comunicazione del Movimento come un successo, vi sono state invece fortissime polemiche sulla tenuta informatica della piattaforma Rousseau nonché sulle modalità con le quali si è pervenuti alla scelta dei candidati e alla formazione delle liste.
In particolare, le polemiche hanno riguardato sia la pesantissima ‘scrematura’ preventiva dei candidati, effettuata dai dirigenti 5Stelle, sia la circostanza che gli esiti delle votazioni on line siano state più prevedibili di un film già visto, riaprendo l’annosa questione dell’affidabilità delle votazioni grilline non affidate a un ente terzo che le certifichi. La Sardegna è stata la regione più penalizzata dalla ‘scrematura’ dato che sono state escluse 84 proposte di autocandidatura su 340 (quasi il 25%), mentre nelle altre regioni la percentuale di esclusioni è stata molto più bassa (si parla del 3-4%). Le reazioni degli esclusi sono state pesanti e molti di essi hanno puntato il dito contro il gruppo dirigente in Sardegna – che fa capo al referente regionale Mario Puddu, sindaco di Assemini, e alla deputata uscente Emanuela Corda – considerando la ‘scrematura’ come un’occasione non tanto di eliminare i candidati non in regola con i requisiti richiesti, quanto, soprattutto, di regolare i conti coi dissidenti e i non allineati, o, semplicemente, con tutti quelli in grado di fare ombra ai candidati ‘fedeli’, che ‘comunque’ dovevano essere eletti.
Come al solito, i panni sporchi i grillini li lavano sul web e su alcuni gruppi Facebook di militanti 5Stelle è comparsa la trascrizione di una ‘presunta conversazione telefonica’, che dipingerebbe un quadro fosco delle logiche di potere all’interno del Movimento 5Stelle sardo. La trascrizione è stata fatta circolare da tale “Amsicora”, che già in passato aveva denunciato la deriva partitocratica del Movimento sardo e l’assenza di democrazia interna dei grillini. Nella trascrizione, due persone chiamate “M.” e “C.” discutono di strategie e modalità per ‘gestire’ le Parlamentarie in Sardegna e blindare le candidature al fine di controllare il Movimento sardo. M. dà le istruzioni a C. per «evitare che vengano elette persone indegne» e per garantirgli l’elezione al Senato: «Con il Rosatellum non è difficile pilotare le candidature. Verrà dato l’incarico di referente regionale a M., quindi siamo in una botte di ferro». Infatti, dopo le Parlamentarie per le liste del Proporzionale, saranno decise le candidature dell’Uninominale, dove alcuni collegi sono sicuri e M., nella ‘presunta conversazione’, ne è consapevole: «Segnalerò a D.M. il tuo nome, sia in quanto rappresentante della società civile, sia in quanto vittima di una esclusione ingiusta. Per l’uninominale al Senato non ho un altro candidato: avevo chiesto a S. ma lui mi ha rimbalzata, e poi questa cosa della zona franca non ho ancora capito in cosa consista». Nella parole di M. c’è anche la conferma della non ricandidatura dei senatori Roberto Cotti e Manuela Serra: «E’ tutto sotto il mio controllo, la S. e C. non verranno ricandidati e quindi il nome per il seggio sicuro in Senato lo devo fare io». Soddisfatta C.: «Così non mi devo neppure cercare i voti, né spendere per la campagna elettorale, saremo elette entrambe e il M5S sardo resterà sotto il nostro controllo per i prossimi cinque anni.»
Al di là dell’identificazione, abbastanza semplice, dei due personaggi principali (“M.” sarebbe una parlamentare uscente e “C.” una militante del Sulcis), nonché degli altri citati (il referente regionale “M.”, “D.M.”, a cui segnalare i candidati, e “S.”, noto sostenitore alla zona franca, che avrebbe rifiutato la candidatura) ed al di là della veridicità della trascrizione, dalla selezione dei candidati sardi è uscito comunque uno scenario inquietante sulla gestione del M5S in Sardegna nonché sulla credibilità delle Parlamentarie, che invece di essere uno strumento di democrazia e trasparenza sarebbero soltanto l’occasione per estromettere avversari politici e blindare le candidature in barba a tutti i principi di trasparenza e onestà predicati.
Se anche questa trascrizione fosse soltanto una ‘polpetta avvelenata’, chi l’ha scritta pare conoscere bene i meccanismi interni al Movimento, i gruppi e le dinamiche che portano a candidature ed esclusioni. Comunque, la ‘prova del nove’ sarà a breve: si saprà chi saranno i candidati 5 Stelle nei collegi Uninominali al Senato e si vedrà se tra questi ci sarà quello di C., militante del Sulcis, che non era tra i candidati delle Parlamentarie ed in passato aveva proposto senza successo una lista per le Comunali.
Montecristo
(admaioramedia.it)
One Comment
Alessandro P.
Hanno imparato in fretta! E non mi riferisco al meccanismo informatico delle Parlamentarie, che si è già dimostrato fasullo in altre occasioni, ma all’esclusione dalla competizione in rete di tanti candidati operata dal referente regionale e dalla parlamentare uscente, una colossale vigliaccata! Il referente nomina i suoi aiutanti in tutte le province, e questi provvedono, ciascuno nel proprio territorio, ad impedire meschinamente le candidature a persone antipatiche ed invise agli stessi. I livelli però sono due: i delegati consiglieri e una parlamentare uscenti, la nuova casta grillina sarda! Sono riusciti a non far ricandidare Roberto Cotti, persona non desiderata evidentemente! Questo è un esempio sardo e non solo di come avviene la selezione della classe dirigente. Il M5S è morto in questa assurda operazione che di elettorale ha ben poco, di mafioso tanto!