Da giorni alcuni quartieri di Quartu Sant’Elena (Santo Stefano, Su Idanu, zona Musicisti) sono appestati da odori nauseabondi. Secondo il vento prevalente, Maestrale o Levante, tale privilegio raggiunge Cagliari o i centri dell’area vasta cagliaritana. Ma qual è la causa?
Molto probabilmente la combustione, lenta e pervicace, di rifiuti di varia natura e sostanze non conosciute nella zona umida d’importanza internazionale di Molentargius, nell’area vicina alle vie Bizet e Malipiero. Parco naturale regionale, zona umida d’importanza internazionale, sito di importanza internazionale (Sic), zona di protezione speciale (Zps), area a tutela integrale in base al piano paesaggistico, eppure uno dei siti naturalistici più importanti d’Europa è stato trattato spesso e volentieri come una discarica abusiva, anche di rifiuti tossici.
Abbiamo inoltrato una specifica segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, al Consorzio di gestione del Parco naturale regionale “Molentargius – Saline”, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, ai Carabinieri del Noe.
In attesa di rapidi interventi di bonifica e tesi ad accertare le responsabilità del disastroso inquinamento, rimane una considerazione: davanti a disastri ambientali e sanitari come questi appare veramente singolare (per non dire altro) proporre e insistere verso un ‘parco-minestrone’ comprendente Molentargius, Le Saline, Santa Gilla e la Sella del Diavolo: manca la normale gestione e l’ordinaria tutela ambientale e c’è chi vorrebbe realizzare l’ennesimo carrozzone inefficiente e dispendioso.
Stefano Deliperi – Gruppo d’Intervento Giuridico
(admaioramedia.it)
One Comment
Fabrizio Cogoni
Questa è la realtà , non quella di rai3