Il settore della moda è costantemente in crescita, un comparto produttivo che sta diventando sempre più importante per l’economia sarda e che possiede buone prospettive per il futuro: come valorizzarlo e farlo crescere ulteriormente è stato il tema principale degli ‘stati generali della moda’, evento organizzato da Confartigianato imprese Sardegna all’ex Manifattura Tabacchi a Cagliari.
Oltre 400 imprese hanno partecipato per un confronto con Istituzioni, associazioni, esperti e giornalisti del settore per analizzare numeri e prospettive di sviluppo anche con, eventualmente, dei sostegni. Tessile, abbigliamento, accessori, occhialeria, calzaturiero, gioielleria, pietre preziose: dal dossier realizzato dall’Osservatorio per le Mpmi di Confartigianato Sardegna emergono 1.393 imprese registrate, di cui 885 artigiane; a Cagliari si concentrano ben 356 unità, 294 a Sassari-Gallura, 158 a Nuoro e 77 a Oristano, dando lavoro a 1.400 addetti in totale. La più importante vetrina per l’acquisto delle merci rimane Internet e il 48% delle imprese dell’Isola lo utilizza per compare e vendere principalmente articoli di abbigliamento, che sono i più venduti on line e che, rispetto a 5 anni fa, hanno fatto crescere le vendite di 6,7 punti.
“Per le imprese, soprattutto le piccole, farsi conoscere al mondo e vendere i propri prodotti attraverso lo schermo del computer è fondamentale – spiega Lia Serreli, amministratore delegato Pbm e direttore generale del ‘L’Unione sarda’ – per questo il commercio on line rappresenta quell’opportunità che abbatte costi, barriere geografiche e culturali”.
Infatti, Internet è uno strumento determinante anche per l’export, cresciuto del 10,9% nel Mondo, del 7,2% in Europa e del 14,5% nei Paesi extra europei, rappresentando un controvalore di 10,5 milioni di euro. L’incremento delle vendite ha interessato gli articoli di abbigliamento (+27%), i prodotti del calzaturiero-tessile-abbigliamento (+10,9%) e gli articoli in pelle e accessori (+10,5%). Il principale Paese partner della Sardegna per le esportazioni è la Francia (+29,6% rispetto al 2015), seguita dalla Germania (+1,8%), Hong Kong (+20,8%), Repubblica Ceca (106,4%), Arabia Saudita (+14,2%), Cina (+64,4%) e Polonia (+205%).
“Per il 2018 – preannuncia l’assessore regionale dell’Artigianato, Barbara Argiolas – sono pronte le azioni sull’internazionalizzazione da parte degli Assessorati dell’Artigianato e dell’Industria che supporteranno le imprese, ovvero artigiani, designer e tutto il mondo della produzione, nel mettere insieme domanda e offerta, per conoscere meglio le quote di mercato e far conoscere le nostre aziende”.
Purtroppo la contraffazione è un problema persistente e tra il 2008 e 2017, sono state sequestrate merci per 22 milioni di euro. Solo nel 2016, sono stati sequestrati articoli per un valore di 340mila euro: il 56% delle merci in provincia di Cagliari, il 37,9% in provincia di Sassari, in Gallura il 2,5%, a Nuoro il 2,1%, a Oristano l’1% mentre il restante 0,5% tra Medio Campidano, Sulcis e Ogliastra.
“I sarti, i designer, i produttori di accessori, insieme a tutti gli operatori, nonostante la crisi, rappresentano un settore ancora vivace – conclude Fabio Pietrella, presidente nazionale di Confartigianato moda – professioni riscoperte da giovani e meno giovani che vogliono distinguersi. Il segnale più incoraggiante sul risveglio del settore è che il 17% delle imprese sono imprese giovani con titolari sotto i 35 anni. Un bel risultato visto che solo qualche anno fa una delle maggiori difficoltà era proprio il ricambio generazionale”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)