La sua smania di salire sul carro del 'vincitore sportivo' ha riattizzato imprevedibilmente la polemica sulla vicenda della Moby Prince.
L'occasione è la vittoria della Dinamo Sassari nella finale Scudetto di pallacanestro, che ha fatto scattare un tweet pavloviano di Matteo Renzi, pronto ad inserirsi in un importante evento mediatico: "Complimenti alla Dinamo campione d’Italia di basket. Una finale scudetto bellissima. Vi aspettiamo a Palazzo Chigi". Altrettanto pronta la replica di Luchino Chessa, figlio di Ugo, comandante della nave bruciata nella rada del porto di Livorno il 10 aprile 1991, quando il traghetto si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo: "Presidente accolga pure i giocatori della Dinamo, ma anche i familiari delle vittime del Moby Prince. Aspettiamo". Un esplicito riferimento alle ripetute ed inutili richieste di incontro fatte, a nome del Comitato delle famiglie delle vittime, da Chessa, che non perde occasione per ricordare che le 140 vittime della più grande tragedia della marineria civile italiana dal 1945 hanno diritto a giustizia e verità. Ma da parte di Renzi, finora, neanche una risposta.
Proprio ieri, era anche il 35° anniversario della tragedia di Ustica ed i messaggi istituzionali di solidarietà sono arrivati dai massimi vertici dello Stato. Il capo dello Stato Mattarella, sul profilo twitter del Quirinale, ha riaffermato "l'impegno di perseverare nella ricerca tenace di una verità finalmente univoca sull'accaduto", mentre il presidente del Senato Grasso ha sottolineato che "senza tutta la verità non può esserci giustizia per le vittime, le loro famiglie, il nostro Paese". Una risposta da Chessa anche per loro: "Come familiari delle vittime del Moby Prince siamo vicini a tutti familiari delle vittime di Ustica – ha scritto sul suo profilo facebook – Per loro sono passati 35 anni, per noi 'solo' 24 anni. I Capi delle nostre Istituzioni, Mattarella, Boldrini, Grasso, ma non Renzi, parlano, inviano note, messaggi in occasione degli anniversari, come oggi il presidente Grasso. Ma, a parte l'aspetto umano di solidarietà con le nostre sofferenze, noi vorremmo azioni concrete. Presidente Grasso, visto che Lei è cosi sensibile, perché non riesce a calendarizzare quanto prima la discussione sulla commissione parlamentare di inchiesta del Moby Prince? Quali reconditi motivi ci sono per questa lentezza? il testo unico è pronto in commissione dal 9 aprile scorso! Io fin che campo e tutti gli altri familiari continueremo ad andare avanti, anche se non ci ascoltate, anche se fate i sordi come Il presidente Renzi. Tanto di cosa possiamo avere paura. Peggio di cosi, la vita dei nostri cari morti bruciati vivi e la nostra vita di passione per la ricerca della verità, non può andare".
Il riferimento è ai sessanta giorni trascorsi dopo l'approvazione, all'unanimità in commissione Trasporti del Senato, della proposta di istituire una Commissione d’inchiesta parlamentare sulla tragedia del Moby Prince senza che sia stata ancora calendarizzata la votazione in Aula. Il ritardo è stato motivato coi troppi argomenti importanti all'ordine del giorno fino a settembre, convincendo poco e pochi.
Infatti, come evidenziato dal "Fatto quotidiano", il rinvio sarebbe legato ad un motivo di opportunità 'politica': "aspettare l’esito dell’acquisizione da parte di Vincenzo Onorato del 100% dell’ex Tirrenia, oggi Compagnia italiana di navigazione. Il proprietario di Moby, società erede di quella Navarma che armò il Moby Prince, ha raggiunto l’accordo di prorogare la scadenza della scalata proprio al 30 settembre 2015 (dal 31 luglio previsto)". La Commissione d'inchiesta dovrà indagare sui tempi di sopravvivenza a bordo, sulla dinamica della collisione con l'Agip Abruzzo, sul ritardo dei soccorsi, ma anche sui problemi di sicurezza a bordo. E anche se Onorato è uscito indenne da processi ed inchieste sulla tragedia, il solo fatto che la Commissione si debba occupare di eventuali responsabilità dell’armatore, come richiesto dai familiari delle vittime (la Magistratura accertò che la nave “viaggiasse con impianto anti-incendio sprinkler e altri dispositivi di sicurezza disabilitati” e che ci furono “manomissioni e alterazioni del corpo di reato”), sarebbe considerato inopportuno. Ma Chessa non ha alcuna intenzione di aspettare fino a settembre con silente pazienza.
Fabio Meloni
(admaioramedia.it)
52 Comments
Michele Sechi
Non tirano su il coperchio forse perchè quella scatola contiene verità scomode e inquietanti? Probabilmente più inquietanti di quelle di Ustica?
Patrizia Campus
Incredibile ma purtroppo tutto vero!!!!!!!!
Patrizia Campus
A noi non ci ha nemmeno degnato di una mail………….. Ma al posto del cuore ha per caso una pietra? Se ci fosse stato un suo parente o un suo figlio sul Moby Prince avrebbe avuto lo stesso interesse??????????Io sono sempre del l’avviso che bisogna provarle sulla propria pelle certe cose…………..
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