Dopo l’insediamento del 5 novembre scorso, la Commissione parlamentare di inchiesta sul disastro della Moby Prince, istituita dal Senato, ha cominciato i suoi lavori incontrando i rappresentanti dei familiari dei 140 morti, 30 dei quali sardi, nell’incendio che scoppiò a bordo del traghetto dopo lo scontro con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno, il 10 aprile di 24 anni fa. La Commissione ha il compito di far luce su una vicenda che, a distanza di tanti anni, presenta ancora troppi lati oscuri.
“Siete per noi l’ultima possibilità di arrivare alla verità su questa vicenda – ha detto il presidente della Commissione, Silvio Lai (Pd) – Abbiamo tutti un debito nei confronti dei familiari delle vittime del disastro della Moby Prince. Iniziare il lavoro della Commissione da loro è il riconoscimento civile nei confronti di chi ha subito una mancanza così grave e che ancora ricerca una verità che, secondo i familiari delle vittime, in sede giudiziaria non è stata trovata. Proseguiremo con tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella tragedia della Moby Prince. Sento su di me e sentiamo su di noi la responsabilità di questo mandato. Vogliamo dare risposte ai parenti delle vittime ma anche a tutto il paese che pretende di conoscere la verità su quanto accaduto il 10 aprile del 1991.”
“Voi siete per noi l’ultima possibilità di arrivare alla verità su questa vicenda – ha detto Loris Rispoli, presidente dell’associazione 140 – Dietro questa vicenda c’è un dolore enorme per tutte quelle domande che ci siamo posti e che non hanno avuto risposta. Io credo che non potevamo accontentarci di una verità giudiziaria che non c’è stata e non potevamo continuare a vivere nel silenzio e nel dolore”. Il rappresentante dell’associazione 10 Aprile familiari vittime Moby Prince, Angelo Chessa, figlio di Ugo, comandante della nave, ha posto una serie di interrogativi: “Perché in un’indagine di questo tipo non son stati coinvolti, come periti, comandanti di lungo corso ma ingegneri che si occupano di incidenti stradali? Perché dopo non aver cercato il traghetto non c’è stata una sola azione di soccorso? Perché l’Agip Abruzzo non è mai stata oggetto di indagine?”
Al termine delle audizioni, il presidente Lai ha ringraziato per la documentazione che è stata consegnata dalle associazioni, che sarà oggetto di una riunione apposita della Commissione, ed ha annunciato che, dopo le festività natalizie, ci sarà un sopralluogo nel porto di Livorno. (red)
(admaioramedia.it)
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