Dopo tante incertezze su come far ripartire l'impiego degli Allievi (e dei futuri Ufficiali) nel campo della marineria italiana, le sigle sindacali confederali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Confitarma (Confederazione Italiana Armatori) e Fedarlinea (Associazione italiana di cabotaggio nazionale) hanno firmato un protocollo d’intesa sull'imbarco degli Allievi ufficiali, Sottufficiali e comuni a bordo delle navi, considerando il periodo di imbarco necessario per ottenere le dovute certificazioni come periodo di tirocinio e formazione (12 mesi), col tutor a bordo, come previsto ed indicato dalle varie indicazioni delle normative internazionali ormai a regime. Altro elemento qualificante del protocollo è l'introduzione della figura del Terzo Ufficiale junior, volta a favorire l'inserimento nel mercato del lavoro marittimo degli Allievi ufficiali abilitati. Tenendo conto di questo periodo di formazione sono stati individuati anche i compensi netti mensili che andranno ad ogni qualifica imbarcata, nonché le altre prestazioni loro spettanti.
“Con questo atto – si legge in una nota di Confitarma diffusa dopo l’accordo – le parti sociali hanno inteso proporre una soluzione condivisa su uno dei temi più scottanti riguardanti il settore del lavoro marittimo, favorendo l’ingresso dei giovani italiani nelle professioni del mare”.
L’intesa rappresenta una buona notizia anche per i ragazzi diplomati negli otto Istituti Nautici della Sardegna (Cagliari, Porto Torres, Carloforte, Siniscola, Tortolì, La Maddalena, Oristano ed Olbia), che nel 2014 sono stati 162, tra allievi ufficiali di coperta e di macchina.
"Da anni manifesto la mia preoccupazione sul futuro dei marittimi ed in particolare degli allievi che trovano serie difficoltà all'imbarco – ha sottolineato Nicola Silenti, controammiraglio, per 30 anni in servizio alla Capitaneria di Porto di Cagliari, attualmente responsabile nazionale dell'addestramento professionale e ricerca lavoro del Collegio Capitani – Come associazione di categoria abbiamo proposto l'abolizione della 'tonnage tax' per alcune navi, l'imbarco obbligatorio di un allievo per categoria col trattamento economico dell'apprendista e la riduzione del cuneo fiscale per contenere i costi dell'armatore, al quale oggi costa meno pagare la sanzione prevista. Si dovrebbe anche prevedere un contratto che vincoli l'allievo all'armatore dopo il primo imbarco. La crisi occupazionale del settore marittimo è ovviamente nazionale e sono in pericolosa crescita i posti di lavoro occupati da marittimi extracomunitari. Purtroppo, sono in pochi a preoccuparsene e anche la scuola pubblica dovrebbe adattarsi al nuovo scenario per un rilancio delle professioni e delle vocazioni marittime nel nostro paese."
L'accordo, pur rappreentando un passo avanti per far riprendere la marineria, non è ad effetto immediato, infatti, ora dovrà essere presentato al Ministero dei Trasporti, che dovrà esprimersi sulla validità del percorso formativo delineato ai fini del conseguimento delle relative certificazioni, indispensabili per la carriera marittima, e dovrà promulgare i dovuti provvedimenti dispositivi per riconoscere a questi Allievi quel periodo di imbarco di tirocinio-formazione come periodo di navigazione valido per poter sostenere poi gli esami per passaggio di grado a Terzo ufficiale Junior. Successivamente le parti sottoscriveranno l'accordo definitivo. (red)
(admaioramedia.it)