Stamattina presto squilla il telefonino, sono a Roma. Sento aria di brutte notizie. Un caro amico mi dice che Mariano è morto stanotte. Resto attonito per un po’ di minuti e penso a Lia, ai figli. Chissà perché mi viene in mente Mariano in toga, per qualche processo, e poi ripenso ai suoi libri smilzi, con quella scrittura secca, precisa, da vecchio giornalista di classe quale era. Poi mi è venuta in mente la politica, solo dopo perché, per me e per lui, la fine di Alleanza Nazionale era ancora un tabù, una cosa ancora da metabolizzare.
E in fondo, il nostro rapporto non era più solo politica. Era un amico, un amico vero. Un giorno gli dissi una cosa personale e lui seppe ascoltarla e darmi un consiglio semplice e importante. Ecco: era un uomo rassicurante. Banale dirlo: un uomo d’altri tempi. Adesso penso che avrei voluto vederlo un’altra volta a cena. L’ho sentito da poco, quando mi ha chiamato per farmi gli auguri. La voce era molto stanca e mi sono preoccupato molto. Abbiamo riso, perché Mariano aveva un’ironia irresistibile.Poi l’ho risentito perché un amico comune di Roma gli mandava i saluti. Puntualmente ha risposto la mattina dopo. Non c’è mai stata una volta nella quale sia mancato in qualche cosa. Era semplice perché sapeva ridurre le cose complesse a cose comprensibili, con una logica ferrea. E, a suo modo, fatalista.
La sua politica partiva dalla enorme reputazione che lo circondava e la destra rappresentata dal suo modo di essere – intrinsecamente onesto, giusto – da questo suo bel portamento, dal sorriso aperto. E in realtà, sapendo di piacere, era un po’ vanitoso… Ogni tanto me ne accorgevo e sorridevo in silenzio. Più o meno non ci piacevano le stesse persone e adesso immagino tutti quelli che piangeranno e che non lo convincevano affatto. E poi lui del Cagliari, appassionato fino al midollo. Io del Toro, uniti da domeniche di passione. C’era sempre un messaggio, uno sfottò, un prenderla così come veniva. Troppe cose finiscono purtroppo, come questa bella vita di Mariano, così piena, ricca, così cagliaritana, bororese e figlia di un certo girovagare dei suoi avi in giro per l’Europa. Resta la sua famiglia, con un eredità straordinaria. Resta la sua Cagliari che plasmò scegliendo una squadra straordinaria. E a noi il privilegio e l’onore di averlo conosciuto. Non lo dimenticherò mai.
Bruno Murgia
(admaioramedia.it)
8 Comments
giorgiogaias92
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