"Sono state ore drammatiche, ma nell'emergenza abbiamo ottenuto il risultato voluto. Non ci sono state vittime, e questa è la cosa più importante. Il Centro funzionale decentrato della Protezione civile, operativo da gennaio, è stato una cabina di regia efficientissima. Fondamentale la collaborazione dei sindaci, così come l'impegno di tutti gli operatori e dei volontari. Il grande lavoro di prevenzione e informazione ha garantito la responsabilizzazione delle persone e ciò ha contribuito sensibilmente a fare la differenza". Così il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha sintetizzato, ad Olbia durante una conferenza stampa, le due giornate di maltempo che hanno colpito nuovamente la Sardegna ed in particolare la città gallurese. Al suo fianco il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, il capo della Protezione civile nazionale,Fabrizio Curcio, e gli assessori regionali dell'Ambiente, Donatella Spano, e dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ed il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli.
"Ereditiamo i rischi generati da decenni di scellerata speculazione edilizia – ha aggiunto Pigliaru – Nell'emergenza abbiamo dimostrato di saper rispondere con efficacia per salvaguardare l'incolumità delle persone, e nello stesso tempo lavoriamo per mitigare i rischi. Oggi è stato fatto un grande passo avanti e la Sardegna lo ha fatto tutta insieme, ma occorre arrivare in fretta al passaggio successivo: la messa in sicurezza. I tempi burocratici non sono compatibili con il rischio: serve una accelerata sul fronte delle infrastrutture. Noi siamo pronti, e chiediamo allo Stato di esserlo altrettanto, contribuendo con risorse e regole adeguate".
Il Ministro ha assicurato che porterà in Consiglio dei Ministri la richiesta di Olbia del riconoscimento dello stato di calamità naturale, a lui gli amministratori locali hanno chiesto di verificare la possibilità di accelerare le procedure per i lavori di infrastrutturazione sul territorio e l'erogazione di risorse adeguate alla messa in sicurezza perché ormai il ripetersi ciclico e ravvicinato di episodi così violenti esige il rapido intervento nelle zone più a rischio: "Non ci saranno mai più condoni edilizi nelle zone pericolose del Paese e nel collegato ambientale c'è un fondo di 22 milioni che i sindaci possono usare per demolire gli edifici abusivi – ha detto Galletti – Proprio per la sua situazione di eccezionale rischio, Olbia è inserita nel fondo finanziamenti destinato alle aree metropolitane".
"Due elementi sono stati fondamentali per il successo del sistema regionale di Protezione civile: l'attivazione del Centro funzionale decentrato e il Manuale delle allerte, che ci ha consentito di dire cosa si deve fare e chi deve farlo – ha sottolineato l'assessore Spano – Essere stati a stretto contatto con i sindaci dalle sale operative ha consentito di affrontare quei momenti con la necessaria lucidità".
"La grande differenza rispetto al passato è che ora sappiamo cosa fare nelle zone a rischio – ha aggiunto l'assessore Maninchedda – Dei 120 milioni necessari per Olbia sono subito disponibili 60, di cui 44 regionali e 16 statali già stanziati a fronte degli 81 impegnati. Per la prima volta abbiamo il Quadro delle opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia, significa cioè che abbiamo messo nero su bianco per la prima volta tutte le misure e gli interventi di messa in sicurezza necessari alla mitigazione del rischio con le relative priorità. Per la messa in sicurezza definitiva di tutta la Sardegna, considerando anche che l'infrastrutturazione è stata realizzata nel cinquantennio 1948-50 in un periodo di grande siccità, servono un miliardo e 200 milioni di euro". (red)
(admaioramedia.it)
8 Comments
Tina Caria
ve ne siete accorti solo adesso ???
Elis Soddeo
soldi gia stanziati x la precedente alluvione
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