I rischi del maltempo abbandonano l’Isola: oggi è tornato il codice verde su tutta la Sardegna. L’avviso di criticità ordinaria per rischio idrogeologico e idraulico è rimasto attivo sino alla mezzanotte di ieri.
“La Sardegna è stata colpita da un fenomeno con precipitazioni molto prolungate nel tempo anche se di scarsa intensità, creando diversi disagi sui territori – ha sottolineato l’assessore regionale dell’Ambiente, con delega alla Protezione civile, Donatella Spano – Intanto il sistema regionale di Protezione civile ha lavorato a pieno regime e ringrazio tutti coloro che hanno operato senza sosta, dalle forze regionali e dai volontari alle forze statali e locali. Grazie per il grande lavoro di questi giorni nella gestione dell’emergenza, ancora una volta tutti hanno dato una grande prova di professionalità”.
Considerando i cinque giorni di maggiori precipitazioni, colpisce l’eccezionalità della persistenza del fenomeno e il periodo nel quale si è presentato: il mese di maggio. Una fotografia assai significativa ci arriva dal confronto del dato puntualmente misurato nei cinque giorni con il dato medio climatico per lo stesso mese e per la stessa stazione. Infatti, nel periodo tra il 1° ed il 5 maggio, la rete meteorologia fiduciaria, gestita dal Dipartimento Meteoclimatico dell’Arpas, ha registrato precipitazioni che variano da un minimo sopra i 60 millimetri agli oltre 200. I livelli minimi sono i 66 millimetri di San Vito e i 76 millimetri di Tertenia. A Cagliari sono stati registrati 100 millimetri (rispetto ai 27 millimetri della media climatica del mese maggio) e a Sassari 111 (località con una media climatica di 29 millimetri). Sopra i 200 millimetri sono stati segnalati Mamone (217 millimetri), Siniscola (215, contro i 36 millimetri della media climatica) e Gonnosfanadiga (211 millimetri, rispetto ai 33 millimetri della media climatica).
Grande lavoro per la Sori (Sala operativa regionale integrata), dove nei giorni di allerta si sono alternate 65 persone. Nel Cfd (Centro funzionale decentrato), hanno lavorato 17 persone, ruotando nei turni. Infine, in dieci si sono alternati nel Dipartimento Meteoclimatico di Sassari. Alla Sori sono arrivate 3.808 telefonate da tutta l’isola e sono stati inviati i rinforzi sui territori colpiti dal maltempo. Nei soccorsi oltre alle forze locali, hanno operato le squadre del Corpo forestale, di Forestas e dei volontari delle associazioni di Protezione civile, con 51 mezzi e 25 idrovore. Coinvolte anche le associazioni di Protezione civile Livas Gonnosfanadiga, Avpc Arbus, Gev Villamassargia, Prociv Santadi, Misericordia Sassari, Oristano soccorso, Misericordia Villanova Monteleone, Radio club Alghero, Protciv Nuorese, Avis Perfugas, Capoceraso Olbia e Gerico Tergu. Durante l’allerta rossa, i volontari dell’associazione radioamatori Era di Cagliari, lavorando assieme ai tecnici della Direzione regionale di Protezione civile, hanno testato l’operatività della rete radio del volontariato del Sistema regionale di Protezione civile.
“Un ringraziamento particolare – ha aggiunto l’assessore Spano – va ai sindaci che vivono insieme a noi una grande responsabilità per le loro popolazioni. Sono la prima autorità locale di Protezione civile e, anno dopo anno, grazie pure alla stretta collaborazione di Anci, sono sempre più preparati all’emergenza. In questi anni, da quando nel gennaio 2015 abbiamo reso operativo il Centro funzionale decentrato ed è entrato in vigore il Manuale operativo delle allerte, è cresciuta la cultura della prevenzione in Sardegna. Una crescita in atto anche con gli studenti, per esempio tramite il progetto Pronti, nelle piazze con le campagne ‘Io non rischio’. La prevenzione deve diventare una pratica quotidiana per tutta la cittadinanza”. (red)
(admaioramedia.it)