Non sarà di certo paragonabile a quelle più famigerate dei decenni scorsi, ma anche la recente nevicata verrà ricordata per l’insieme dei problemi che ha generato in alcune zone dell’isola: strade bloccate, linee elettriche in tilt, diverse aree campestri e abitate irraggiungibili.
Se da un lato la Regione canta vittoria, annunciando che le carreggiate sono state “tutte liberate”, dall’altro si contano le dure accuse di alcuni sindaci, ancora impegnati nel fronteggiare l’emergenza. Non proprio in sinergia con il personale specializzato della Protezione civile regionale, ma venendo lasciati soli, accompagnati da sporadici passaggi degli spazzaneve Anas.
Intanto, mentre nelle arterie viarie urbane ed extraurbane la viabilità viene lentamente ripristinata, grazie ai volontari, nelle campagne, invece, diversi pastori rimangono isolati con il bestiame.
Come a Tonara dove Piero Peddio e suo figlio Luca, rispettivamente 54 e 20 anni, sono rimasti prigionieri da martedì nell’azienda familiare di “Terrabatzò”, a 3 km dal paese. Uno solo tra i tanti casi registratisi in questi giorni, dove anche in Ogliastra, nelle scorse ore quattro pastori di Talana sono stati liberati dai vigili del fuoco.
Se dall’altro capo del Gennargentu rincuorano gli attesi ritorni a casa, da queste parti si contano solamente lunghe attese: “Sono passati ormai circa quattro giorni da quanto siamo rimasti bloccati dal maltempo – spiega Luca Peddio – Martedì, uno spazzaneve ha tentato di aprirci la strada che ci collega all’abitato, ma ha ripreso subito a nevicare incessantemente non permettendoci di partire. Trovo vergognoso il Piano neve sardo, disorganizzato e incapace di riattivare nel migliore dei modi il transito nelle zone interne. Ma soprattutto, reputo assurdo il comportamento delle istituzioni regionali, che se ne fregano dei barbaricini. L’auspicio resta quello, che si possa tornare quanto prima a casa. Andarci a piedi si rivelerebbe una pazzia, non possiamo difatti abbandonare le greggi. Nella sfortuna di restare bloccati, la fortuna ci è venuta incontro: ieri infatti un gruppo di amici, seppur con difficoltà, sono riusciti a raggiungerci a piedi per assicurarsi delle nostre condizioni e portarci del cibo. Se non avessimo avuto un luogo dove dormire e scaldarci, lo scenario si sarebbe sicuramente rivelato diverso. Idem per le nostre pecore al riparo in un apposito capannone.”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)