Stiamo assistendo in Sardegna ad un dramma annunciato che si ripete ormai da tantissimi anni. La crisi della pastorizia che attanaglia i pastori sardi è conseguenza di scelte politiche sbagliate che hanno portato il prezzo del latte pagato al di sotto dei 60 centesimi di euro. Scandaloso, meno di un litro d’acqua.
Lavoro in un ambiente agropastorale da oltre 30 anni e conosco le problematiche che spesso hanno causato ai miei pazienti vere e proprie patologie, oltre a gravi condizioni economiche che spesso ne hanno mortificato la loro stessa esistenza e quella delle loro famiglie. Il versamento per strada di migliaia di litri di latte fresco è la conseguenza di un malessere molto vicino ormai alla disperazione e che di questo passo porterà all’autodistruzione di un settore, la pastorizia, che oltre ad avere un fondamentale ruolo economico nella nostra terra, riveste un ruolo culturale che ci ha permesso di vivere nei millenni con dignità. In questi giorni vedo una moltitudine di dirette internet condotte da politici, che magari ebbero un’opportunità di governo negli anni passati, pontificare e spettacolarizzare un dramma che avrebbe invece bisogno di essere riportato in punta di piedi e in silenzio, perché le immagini sono molto più eloquenti delle parole.
Questi politici, eletti dal popolo sardo, invece di fare da cronisti per le strade della disperazione, dovrebbero andare nelle sedi più opportune, magari in Parlamento a manifestare i disagi dei sardi. Chi si deve muovere, con grande solidarietà e forza, è il tutto il Popolo Sardo, partecipando di persona e con scelte ben precise, a dimostrazione che una volta per tutte ci si dovrebbe affrancare da una politica fatta di gente incapace e distante dal popolo, causa principale di tutte le problematiche della Sardegna.
Fabio Barbarossa
(admaioramedia.it)