Poco più di un anno fa, ad ottobre 2017, durante la visita a Cagliari della responsabile del Dipartimento Immigrazione del Ministero dell’Interno, Gerarda Pantalone, l’incontro con il sindaco Succu sancì il definitivo nulla osta, in accordo tra Ministero, Regione e Comune, all’apertura di un Cpr (Centro permanenza e rimpatrio) nell’ex carcere di Macomer.
Una piccola struttura (100/150 posti) destinata ad ospitare i clandestini algerini, protagonisti degli sbarchi nelle coste del Sulcis, prima della loro espulsione. O meglio della consegna di un foglio ‘timbrato’ che li obbliga (entro 7-15 giorni) a lasciare l’Italia, cosa che raramente fanno, diventando ‘fantasmi’ nel territorio nazionale, oppure se riescono a superare il confine nel resto d’Europa, disposti a vivere anche di espedienti illegali, visto che finora i rimpatri coatti sono stati assai rari, essendo troppo onerosi.
Ora, la Prefettura di Nuoro ha revocato il bando di gara europea per la gestione del Cpr di Macomer, scatenando la protesta dell’assessore regionale degli Affari generali, Filippo Spanu: “Senza alcun accordo con la Regione e gli Enti Locali, il Ministero stravolge le regole e rinvia il bando, parlando anche di riduzione dei costi di gestione. E’ da presumere che la qualità media dei servizi sarà diminuita o, peggio, che si valuta di aumentare non solo il periodo di detenzione (cosa assolutamente non condivisa) ma di aumentare i numeri delle presenze. Dopo aver inutilmente, per mesi, chiesto un confronto con il Ministro Salvini, la Regione non ha avuto alcun riscontro e nel frattempo vengono cambiate in corsa le regole oggetto di accordi sottoscritti. E’ evidente che il Cpr in queste condizioni cambia radicalmente le sue caratteristiche. Stravolti gli accordi, non ci sarà la condivisione della Sardegna, unica Regione fino a oggi ad aver dato, a precise condizioni il suo assenso”. (red)
(admaioramedia.it)
3 Comments
Mario Spano
Se vogliono investire sulle assunzioni, ci sono tutti i campi, da agricoltura, turismo in tutte le declinazioni, valorizzazione delle bellezze naturali, scuole per imparare i mestieri degli artigiani, si stanno arricchendo i cinesi( sarti, parrucchieri e calzolai) una buona scuola edile e le professioni per poter sfruttare il mare dopo la stagione estiva.
Antonio Pulina
Basta col ” magnamagna ” sulla pelle dei poveracci !
Vanni Frisciata
gli algerini devo stare sull’altra sponda del mediterraneo questa sponda è nostra e non è islamica (per ora)