Per combattere la peste suina africana la Regione ha deciso di chiedere al Nas di indagare in ristoranti e agriturismi per vedere che non ci siano maialetti macellati abusivamente. In questo modo si costringeranno gli allevatori a rivolgersi ai mattatoi autorizzati e pertanto tutti i porcari ‘abusivi’ pare abbiano le ore contate. Credo che questo sia un falso obiettivo.
Occorre infatti trovare un diritto ‘dolce’ che consenta a chi non è in regola di mettersi in regola senza paure. Occorre, soprattutto, consentire non solo la macellazione domestica ma anche la vendita diretta, dopo gli opportuni controlli sanitari, per evitare che gli allevatori finiscano nelle grinfie dei commercianti.
Infatti fra trasporto, macellazione e ritiro, un maialetto di 5 chili, che vale quindi 35 euro quando va bene, ne costa 10 di spese. E sono quei dieci euro che fanno la differenza, perché un allevatore che in una mattinata ne macelli 10 a casa sua ha guadagnato 100 euro. Il suo unico vero utile, visto che il resto va a finire in mangimi.
Intanto, il sindaco di Desulo Gigi Littarru è stato rinviato a giudizio per aver difeso il suo paese. Nell’occasione della strage dei maiali, infatti, pare non abbia ottemperato a un’ordinanza che prevedeva la sua completa collaborazione con le forze dell’ordine e con la Regione.
Ma se così avesse fatto, non avrebbe fatto gli interessi dei desulesi. Messo a scegliere fra giustizia e norma, ha optato per la prima. Infatti la legge può essere ingannevole, la giustizia è invece verità imprescindibile. Sono convinto che i giudici giudicheranno nel senso della giustizia. E lo manderanno assolto.
Il Giardiniere
(admaioramedia.it)