Uno scivolone che non ti aspetti, almeno dal Sottosegretario alla Cultura. Eppure, Francesca Barracciu, ieri ospite governativo a Nuoro, in occasione delle celebrazioni per i 100 anni dalla morte del poeta Sebastiano Satta, nel suo intervento lo ha scambiato con Salvatore Satta, noto giurista ed autore del romanzo “Il Giorno del giudizio”.
Di fronte ad una sala sghignazzante ed allibita, un po’ e un po’, il Sottosegretario ha snocciolato vita ed opere del quasi omonimo. Un figurone tanto mal digerito, soprattutto considerati i suoi studi umanistici e le sue origini barbaricine, da non averle fatto chiudere occhio durante la notte. Forse, con gli occhi inchiodati su wikipedia a cercare le differenze tra i due.
Ma, dulcis in fundo e dopo accurate indagini, è stato trovato il colpevole: il suo addetto stampa, Vassili Casula. Altro barbaricino – nonché, ha dovuto ammettere in lacrime, «figlio e nipote di due sardisti» – che in una lettera ha confessato il misfatto: «La similitudine di nomi, provenienza geografica e formazione universitaria tra Salvatore e Sebastiano mi ha indotto all’errore al momento di ricercare sul web un’opera di Satta da citare nell’intervento del sottosegretario. Similitudine che mi ha indotto nell’errore fino a chiamarlo Salvatore.»
Per Vassili arriverà sicuramente il ‘giorno del giudizio’, quello vero organizzato dal datore di lavoro, ma quel che rode maggiormente a Francesca non è la figura barbina (non barbaricina), amplificata dai social network in tutta l’Isola, ma lo sberleffo subito su facebook dall’ex governatore Ugo Cappellacci…
Arsenico
(admaioramedia.it)