Nei giorni scorsi aveva organixzato un sit in a Sant’Antioco per sollecitare le bonifiche nelle aree dell’ex Sardamag, proprio davanti ai ‘resti’ della fabbrica di magnesio dismessa nei primi anni ’90. Ora, il consigliere regionale di Forza Italia, Ignazio Locci, ha inviato una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per chiedere il suo intervento per sbloccare i lavori di infrastrutturazione previsti per Sant’Antioco dal Piano Sulcis. Lavori che non possono partire se non si svolgono prima le operazioni di risanamento di quelle aree. Ma la controllata regionale è a corto di fondi ed impossibilitata a svolgere le proprie mansioni. (red)
Illustre Presidente della Regione Francesco Pigliaru,
poche righe per chiedere il suo impegno in prima persona affinché si possa dare gambe ai progetti di infrastrutturazione destinati all’isola di Sant’Antioco (portualità e viabilità) delineati nel Piano Sulcis e, nel complesso, capaci di rilanciare l’intero territorio del Sulcis-Iglesiente. Progetti per la cui realizzazione sono disponibili 40 milioni di euro che, tuttavia, non possono essere spesi se non si realizza una condizione imprescindibile: il risanamento delle aree ex Sardamag. È dalle bonifiche di quegli ettari di terreno che può ripartire l’economia del territorio ed è soltanto dopo tali operazioni che si potrà parlare in maniera concreta di circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta e di nuovo collegamento tra l’isola di Sant’Antioco e la terra madre. C’è una ragione ben precisa: la circonvallazione attraverserà le aree ex Sardamag (oggi inaccessibili) e il nuovo collegamento (per cui il Piano Sulcis individua come opzione ideale un nuovo ponte ad alta campata, benché io sia convinto che la soluzione ottimale sia una struttura amovibile) avrà bisogno quantomeno di una porzione di quelle superfici.
Ed ecco che a questo punto si ripresenta il solito nodo critico: Igea, titolare delle deleghe per gli interventi di risanamento ambientale. La controllata regionale non è in grado di dare avvio alle bonifiche per le mancanze degli assessorati regionali competenti (Ambiente e Industria), che si dimenticano di rimpinguare le casse dell’azienda e la lasciano a secco, incapace di assolvere al proprio compito sebbene sia stata risanata dopo le vicissitudini che l’hanno vista a un passo dal fallimento. Oggi Igea è un’azienda sana che, nonostante ciò, non può operare per la mancanza di fondi. Ma non c’è solo Igea ad accumulare ritardi (le ricordo che la fase di scoping ha giá prodotto un rallentamento di sei mesi rispetto alla tabella di marcia, segnata da date ben precise e non eludibili, pena la perdita dei fondi a disposizione). Anche l’Anas, infatti, al pari di Igea titolare delle deleghe per la viabilità, fa registrare ritardi non indifferenti per la parte di sua competenza.
Ecco perché, Presidente, il suo autorevole intervento si rende necessario e determinante per l’avvio delle opere. La invito, al riguardo, a visitare quanto prima il territorio per toccare con mano la portata dei progetti in campo. Si tratta di un’occasione unica, irripetibile. Da quei progetti passa la ripartenza del territorio del Sulcis-Iglesiente. Adesso spetta alla Regione mettere Igea nelle condizioni di avviare le bonifiche nelle aree ex Sardamag, il primo tassello da fissare prima dell’avvio dei cantieri per la realizzazione delle infrastrutture.
Ignazio Locci – Consigliere regionale Forza Italia
(admaioramedia.it)
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