La Legge 20 del 1997, ossia il sussidio per le disabilità psichiche, che comprende anche l’autismo, sta attraversando una fase molto critica in cui si paventano modifiche e sulla quale si susseguono informazioni discordanti ed errate, sia sulla natura del sussidio, sia sul suo corretto utilizzo, nonché sulle erogazioni del sussidio stesso alle persone con disabilità psichica.
Stanziamenti. Per il 2018 è stato destinato alle leggi di settore un totale di 48 milioni di euro (45+3) a fronte di un fabbisogno, al netto delle economie espresso dai Comuni a fine 2017, di oltre 64 milioni di euro (64.277.529,77). La Regione Sardegna ha comunicato (22 giugno) un ammanco di 17 milioni sulle leggi di settore tra le quali, appunto, la Legge 20, disavanzo che non consentirà ai Comuni di pagare le ultime mensilità del 2018, così come già avvenuto nel 2017, anno in cui alcuni Comuni non hanno saldato le mensilità di novembre e dicembre agli utenti beneficiari.
Introduzione dell’Isee. Nella Legge regionale di stabilità 2018 è stato introdotto l’indicatore Isee ordinario e/o sociosanitario anche per i beneficiari della Legge 20, in particolare relativamente alle provvidenze economiche a favore di persone affette da particolari patologie (articolo 48 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23). Alcuni Comuni, tra i quali Cagliari, hanno richiesto l’Isee ordinario generando confusione sulla natura stessa del sussidio che fa capo ai finanziamenti del Fondo per le non autosufficienze e lasciando intendere che la Legge 20 sia un sussidio di tipo puramente economico e non legato a percorsi di inclusione sociale di persone con disabilità psichica e/o disturbo dello spettro autistico. La Legge 20, invece, è legata ad un progetto personale che viene redatto in stretta collaborazione tra addetti sanitari e servizi sociali del Comune di residenza. Il suo scopo è di facilitare l’inserimento sociale delle persone che vivono lo svantaggio di una disabilità psichica e/o disturbo dello spettro autistico. La destinazione del sussidio è dunque vincolata al piano di intervento redatto dalla Asl e dal Comune per la persona con disturbo mentale in condizione di difficoltà economica. L’introduzione del parametro dell’Isee ordinario potrebbe danneggiare, di fatto, alcuni adulti con grave disabilità psichica che vivono nel loro nucleo familiare di origine.
Commissione regionale per le modifiche. Opera ormai da qualche anno e non sono conosciute le modifiche che ha proposto. La criticità rilevata riguardante tale Commissione è l’assenza completa dei rappresentanti dei disabili psichici e delle persone con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie. Le associazioni operanti nel territorio non sono state chiamate a contribuire alle sostanziali modifiche che saranno apportate. Una visione del tutto sbilanciata sul versante clinico, senza il sostanziale contributo dei diretti interessati, non solo vìola la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ma lascia intravedere delle falle progettuali dovute proprio a tale assenza. La situazione oltremodo incerta, sia attuale che futura, genera difficoltà e grave disagio nelle persone destinatarie; inoltre i Comuni spesso, erogano il sussidio ogni sei mesi a causa di liquidazioni a singhiozzo e tardive (come accaduto anche nel 2017) o non sufficienti alla copertura del reale fabbisogno.
In definitiva, coscienti delle criticità che questo importante sostegno presenta, tra fondi non sufficienti e l’introduzione di modifiche che non sottendono ad un disegno progettuale unitario, consapevoli dell’urgenza delle modifiche da apportare e dei chiarimenti legati alla sua concessione ed uso da parte dei destinatari, chiediamo di avviare quanto prima i lavori di concertazione con le associazioni affinché ogni variazione sia migliorativa e legata alla sua vocazione di inclusione sociale e deistituzionalizzazione e non solo parzialmente adattata alle necessità delle persone con sofferenza mentale e disturbo dello spettro autistico o vincolata a questioni di bilancio, ma che abbia come riferimento la possibilità di realizzare, insieme alle istituzioni, progetti personalizzati condivisi e co-progettati anche in questo ambito così delicato e particolarmente fragile.
Veronica Asara – Associazione “Sensibilmente” e portavoce Comitato famiglie 162
(admaioramedia.it)