La decisione dell'Assessorato del Lavoro di non rinnovare, dopo quindici anni, la convenzione con Ati-Ifras, un consorzio di imprese che ha preso in carico 527 lavoratori, provenienti dal mondo dell’industria e delle miniere (principalmente Lsu), poi impegnati nei cantieri di manutenzione dei siti minerari: la scadenza della convenzione è confermata improrogabilmente al 31 dicembre 2016.
L'imporovvisa decisione della Regione non è piaciuta nei banchi di Forza Italia in Consiglio regionale: "L’Assessore convochi immediatamente le organizzazioni sindacali per illustrare quali decisioni sul futuro di questi dipendenti sono state assunte – ha chiesto Stefano Tunis – Nella speranza che non si tratti di un’improvvida iniziativa, che getti un’ombra sul futuro di questi lavoratori e delle loro famiglie. Chiariscano subito tempi e modalità di avvicendamento dell’Ati Ifras e le garanzie a favore dei lavoratori”.
"Una mazzata che rischia di ripercuotersi in primis sui lavoratori, e in secondo luogo sulle attività (interventi principalmente di tipo ambientale) svolte da Ati-Ifras – ha aggiunto Ignazio Locci – Il rischio è che la fine del rapporto con la Regione obblighi il consorzio di imprese a licenziare tutta (o quasi) la forza lavoro. Il pericolo che si scriva un’altra drammatica pagina nel mondo del lavoro in Sardegna è più che concreto. E mi chiedo se la Regione abbia delineato una strada per assicurare i servizi fino a oggi svolti da Ati-Ifras e, soprattutto, l’eventuale ricollocamento delle maestranze. Sarebbe gravissimo il contrario". (red)
(admaioramedia.it)
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