Il momento economico del nostro Paese è ancora in zona rossa. Non siamo usciti dalla crisi, non siamo fuori pericolo e, soprattutto, non si può fare una stima di quando ci sarà una ripresa che non sia solo sulla carta ma che sia tangibile e percepibile nei vari settori e, soprattutto, dai cittadini. La popolazione è quindi ancora destinata a soffrire e a oculare le spese, ma ci sono alcune realtà che, per fortuna, danno un segno di speranza. Una di queste è la Sardegna.
Solitamente ci si aspettano dati positivi, per quanto riguarda l’occupazione, dalle regioni a nord del nostro territorio, come la Lombardia, il Trentino, oppure il Veneto o il Piemonte, ma il segno più questa volta arriva da una delle due isole, dalla Sardegna per lo specifico. Infatti, il secondo trimestre del 2017 è stato caratterizzato da un aumento degli occupati in confronto ai dati pervenuti per il 2016. Naturalmente, come è facile immaginare, vi sono dei settori trainanti: il turismo e il commercio che segnano un ben augurante +8%. Non è una grande novità, per l’Isola, che a trainare l’economia sia soprattutto il comparto del turismo, comparto che aveva sofferto negli ultimi anni a causa del massiccio rincaro dei prezzi dei trasporti. Oggi che i prezzi sono stati calmierati, o quanto meno hanno trovato un buon equilibrio grazie a diverse offerte e promozioni, i turisti hanno ripreso a frequentare l’isola. Sono così nate diverse nuove attività in questo settore, dalle strutture ricettive alle agenzie di guide turistiche sul territorio che hanno dato lavoro a diverse persone. Il comparto dei servizi, invece, segna un +2%, cifra comunque importante. Per quanto riguarda gli altri settori si può dire che siano pressoché stabili, dall’agricoltura, 15 mila; all’industria, 43 mila; al settore edile delle costruzioni, 28 mila, almeno stando ai dati Sil.
Il Sil è il Sistema informativo del lavoro, i cui dati sono stati elaborati dall’Osservatorio dell’Aspal (Agenzia sarda per le politiche attive per il lavoro) e che monitorano i flussi dei contratti che vengono registrati sul sistema della Regione. Ebbene, nel 2017 si riportano ben 453mila contratti rispetto ai 440 mila dello scorso anno, non stiamo parlando di numeroni, ma comunque si conta in positivo con un aumento del 3%. Da qui però nasce una piccola polemica, ovvero, questi dati non sembrano combaciare con i dati Istat, ma la spiegazione viene prontamente riferita dal direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi. Secondo il Direttore, infatti, i dati Istat sarebbero incentrati verso un campione della popolazione, mentre i dati Aspal sono basati su un conteggio reale dei lavoratori assunti, e dunque sarebbero lo specchio della situazione reale, non una mera stima.
Questo trend, certamente positivo, è anche un incentivo per tutti i giovani che stanno cercando lavoro e che devono quindi partire fin da ora con una ricerca mirata e metodica. Tra i consigli utili, sicuramente, quello di prepararsi meglio in vista di un’opportunità lavorativa. Cosa serve? Sicuramente è bene, qualora non lo si possieda, aprire un conto corrente: se non si hanno le idee chiare, su portali come migliorcontocorrente.org o simili, si può cercare un conto adatto alle proprie necessità, magari di quelli a zero spese almeno per i primi mesi. Un’altra cosa che serve assolutamente è un curriculum aggiornato e ben scritto, preferibilmente con una lettera di presentazione da stilare ad hoc.
(pubbliredazionale)