Riconoscimento delle competenze, avviamento al lavoro e la prospettiva concreta di un futuro da professionisti del mare. Si è conclusa con questi presupposti e questi auspici l’attesa degli Allievi Ufficiali diplomati negli Istituti tecnici nautici italiani. Una sorte che in Sardegna riguarda i 162 allievi ufficiali (104 di coperta e 58 di macchina) formati quest’anno, in eguale numero rispetto all’anno scorso, dagli istituti di istruzione superiore a indirizzo nautico dell’Isola presenti a Cagliari, Carloforte, Porto Torres, La Maddalena, Siniscola e Tortoli.
Una conclusione di segno positivo attesa sin dalla stipula del protocollo d’intesa del 26 febbraio e sancita dall’accordo firmato lo scorso 30 luglio a Roma dalla Confederazione italiana degli armatori, dalla Federazione italiana armamento di linea e dalle organizzazioni sindacali del settore. Un’intesa siglata con la volontà di favorire l’imbarco degli allievi ufficiali, sottufficiali e comuni per tutti i 12 mesi necessari al conseguimento delle certificazioni previste dalle normative internazionali e dovute come riconoscimento di tale periodo di formazione per il passaggio al grado superiore, previo superamento del relativo esame. L’accordo è in vigore e si applica su tutte le navi battenti bandiera italiana nonché sulle navi di bandiera estera a bordo delle quali siano imbarcati lavoratori marittimi e allievi ufficiali, sottufficiali e comuni ai quali si applica la legge italiana e i relativi accordi sindacali di settore. L’accordo giunge a nemmeno un mese di distanza dall’atteso rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore marittimo che era scaduto nel lontano 31 dicembre 2010: una vertenza questa che ha interessato un totale di circa 62mila lavoratori imbarcati su navi italiane ai quali si aggiungono 8mila addetti impiegati a terra.
«Riveste particolare importanza per la promozione dell’occupazione dei giovani nelle professioni del mare» – ha spiegato in una nota stampa la Confederazione degli armatori – Attraverso un inquadramento più moderno della figura dell’allievo» prosegue il comunicato «si agevola infatti l’ingresso di nuove leve a bordo delle navi con concrete prospettive di sviluppo di carriera».
L’intesa arriva in un momento drammatico per l’occupazione nel settore marittimo, alle prese negli ultimi anni con una crisi dirompente dell’intero comparto. Una crisi amplificata dalla mancanza di controlli nella formazione degli equipaggi e da una legislazione inadeguata, che ha prodotto l’effetto scellerato di favorire l’impiego troppo spesso indiscriminato di personale extracomunitario più a buon mercato.
L’accordo va senz’altro inteso come una nuova e positiva opportunità per i giovani aspiranti professionisti del mare, costretti a fare i conti nel recente passato con un sistema che sembra avere fatto sforzi d’ingegno sovrumani per rendere il più complicato possibile l’accesso delle nuove leve alla professione. E’ evidente a tutti, infatti, che senza un debutto nel mondo del lavoro non può esservi carriera di sorta per nessuno, meno che mai per gli allievi. Non poche perplessità invece ha destato la quantificazione delle indennità mensili da riconoscere agli allievi. Lungi dal voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, è bene tuttavia non perdere mai di vista il giusto riconoscimento, anche economico, che spetta a chi ha dimostrato, con lo studio e l’impegno, di meritarlo.
Nicola Silenti
(admaioramedia.it)
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