Una tipologia di lavoro presente anche in Italia ma meno diffusa rispetto all’estero, trasformatasi in una grande opportunità per un ragazzo sardo: Fabio Pisanu è riuscito a far fruttare il percorso di studi e le sue esperienze a Londra, in un mix tra tecnologia e sport.
Formazione. 31enne originario di Marrubiu (Oristano) e laureatosi in Scienze Motorie nel 2008 all’Università di Cagliari, Fabio ha cominciato dalla Sardegna il suo percorso lavorativo: “Dopo aver completato gli studi ho iniziato a lavorare in una palestra dell’hinterland, come personal trainer abilitato dal Coni. Qui mi sono occupato dell’allenamento specifico dei calciatori semi-professionisti, decidendo di approfondire in maniera più analitica le prestazioni degli atleti“. Nel frattempo è diventato istruttore di scuola calcio e ha frequentato un mese di corso su come diventare tattico e video-analista nel calcio professionistico. “Queste mie competenze acquisite, unite alla voglia di vivere nuove esperienze come allenatore, mi hanno portato a partire in Inghilterra nel 2010: destinazione Londra“. Pisanu è entrato a far parte del Clissold Rangers Football Club, a Londra, con il ruolo di istruttore calcistico e motorio dei ragazzi tra i 10 e i 16 anni. Parallelamente ha iniziato ad applicare sui giovani calciatori la match analisi come strumento di verifica e autovalutazione. Il tutto sotto la collaborazione dei genitori ed il massimo rispetto: “La figura di un allenatore italiano in Inghilterra è molto stimata e, soprattutto, non esiste l’esasperazione presente in Italia sotto questo punto di vista“.
Analisi. Come detto, Fabio Pisanu aveva in precedenza studiato come tattico e video-analista. Tutto questo perché “al giorno d’oggi l’occhio umano non basta più per fare uno studio approfondito applicato allo sport. Bisogna essere in grado di interpretare i dati, soprattutto a livello professionistico. Il mio sogno è quello di ritornare ad allenare, ma portando in dote le mie competenze tecnologiche: da un anno lavoro con Opta, azienda internazionale che si occupa di fornire analisi statistiche a società di calcio e media. Attraverso l’utilizzo di particolari software “scansiono” le prestazioni individuali e collettive di una squadra. Il mio lavoro e quello di altri colleghi confluisce in una banca dati, fondamentale per fornire ai clienti le informazioni richieste. In Inghilterra la match analisi è diffusa in modo capillare, addirittura dalle giovanili: anche in Spagna hanno fatto passi da gigante, mentre in Italia siamo leggermente indietro da questo punto di vista. Esiste ancora un po’ di scetticismo verso questo strumento, ma esistono al contrario diversi allenatori che ne fanno un uso massiccio. Ad esempio, il tecnico del Napoli Maurizio Sarri è un “maniaco” della match analisi. Soprattutto i top club dispongono di un proprio staff che studia la squadra e gli avversari, fornendo dei dati anche in tempo reale. Un compito particolare che mette sotto pressione l’operatore, il quale lavora sulle partite in diretta e non può permettersi errori: concentrazione massima, per non inficiare i dati reali che società e media richiedono“.
Futuro. Come vorrebbe sviluppare la sua professione un domani questo giovane emigrato? “Lavorare come match analyst può aiutare moltissimo chi intende, come me, perfezionare le conoscenze tattiche per applicarle materialmente all’allenamento. La padronanza di questa tecnologia mi consentirebbe di tornare a lavorare sul campo con un approccio nettamente diverso. Ho già ricevuto delle proposte da Cina, Nigeria e paesi arabi: le sto valutando con attenzione. Però…non nascondo che mi piacerebbe poter sfruttare ciò che so fare nella mia terra“.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)