Dopo l’allarme lanciato dalla Cisl, con l’intervento di Ignazio Ganga, che ha lanciato l’allarme sui posti di lavoro nel sistema della difesa regionale, anche Fratelli d‘Italia attacca la gestione della Giunta Pigliaru: “Già da mesi, abbiamo denunciato la politica miope della Giunta regionale sul tema, che ha portato al ‘congelamento’ di due reggimenti della Brigata Sassari (quello logistico a Cagliari e quello di artiglieria a Nuoro) – ha ricordato Paolo Truzzu, consigliere regionale di FdI – Infatti, in base a precedenti accordi con il Ministero della Difesa, dovevano essere costituiti in Sardegna i due reparti che avrebbero impiegato a Cagliari circa 1.000 militari, oggi di stanza nella Penisola. L’afflusso dei militari sarebbe dovuto iniziare nel 2014.”
Secondo Truzzu, “le posizioni del centrosinistra e del Presidente sul futuro di Capo Teulada hanno fatto sì che nello scorso anno l'Esercito abbia rallentato il programma in questione”, infatti la mancanza di certezze sul futuro dell'unico poligono addestrativo utilizzabile dalla Brigata Sassari, ha costretto l'Esercito a rivedere l’attività programmata per le proprie unità. La Sassari sarebbe costretta ad ‘emigrare’ per raggiungere poligoni nella Penisola, con un ovvio aumento dei costi.
“Mentre noi continuiamo a porre mille dubbi e a perdere occasioni e opportunità di lavoro a causa di una campagna pretestuosa, intrisa di ideologia antimilitarista fine a se stessa le altre regioni italiane ne approfittano – aggiunge Salvatore Deidda, coordinatore regionale FdI – In Sicilia è in corso di costituzione il reggimento logistico della brigata Aosta, mentre la Puglia si è già accaparrata il progetto dei droni italiani, che sarebbe dovuto essere realizzato Perdasdefogu, causando la perdita per la Sardegna di investimenti per svariati miliardi di euro, non meno di 400 posti di lavoro altamente qualificati e una ricaduta economica considerevole. A nulla sembrano essere serviti i drammatici precedenti di La Maddalena e Decimomannu”.
“Che cosa vuole fare il centrosinistra? – ha chiesto Truzzu – A fronte dei tanti tavoli aperti con il Governo sulle servitù militari non si è ancora ottenuto nulla, anzi a causa di una strategia totalmente sbagliata, continuiamo a perdere alcune certezze acquisite e tante potenzialità anche lavorative. Con il congelamento del reparto si infrange il sogno e l'opportunità per tanti militari sardi, che prestano servizio nella Penisola, molti dei quali avevano già preparato la richiesta per fare ritorno nella propria terra”. (red)
(admaioramedia.it)