Nel 2015 si è registrato un incremento della fiducia da parte della clientela italiana e degli altri paesi del Mediterraneo verso il settore della nautica, perciò la programmazione regionale dovrà tenere conto non soltanto delle reti tra porti e diportisti, ma anche dei servizi in termini di formazione professionale. A Stintino, durante il convegno “Nautica: sviluppo e professioni emergenti”, organizzato dall’Amministrazione comunale e dall’Agenzia regionale per il lavoro, è stato fatto il punto sul settore con le potenzialità di sviluppo, le strategie future, la formazione e l'occupazione.
La crescita del fatturato nell’anno in corso è stata del 10%, inoltre, per la prima volta dal 2008, è stato registrato un dato positivo nelle vendite in Italia con un più 12% ed è cambiata la tendenza all’esportazione che nel 2014 è stata del 93% della produzione (7% destinato al settore italiano): "Dati positivi li hanno offerti anche i contratti leasing con una crescita dell’11% e dello stipulato con un più 114%", ha aggiunto Enrico Ivaldi del Centro interuniversitario di ricerca per la nautica di Genova. Inoltre, nella stagione 2015 c’è stata una crescita degli ormeggi del 4%, in controtendenza rispetto agli anni precedenti (nel 2011 era -18% e nel 2013 -2%) ed una cifra di indotto di spesa per posto barca calcolata intorno a 17.500 euro.
Numeri che fanno pensare all'opportunità di un investimento nella formazione dei giovani nel settore della nautica: “Il ‘Progetto Ico’ ha identificato tra i settori trainanti della nostra economia quello della nautica, dell'agroalimentare e dell'Ict – ha ricordato l'assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura – Proprio in questi ambiti saranno attivate 500 occasioni per i giovani, con piani di inserimento mirato. Offrire strumenti e soluzioni che tengano conto anche della vocazione dei territori. Il Nord Sardegna, per esempio, vanta esperienze di eccellenza nel settore nautico che oggi vanno prese come modello non solo nell’isola. Gli operatori chiedono un approccio integrato per valorizzare i segnali di ripresa della nautica, che gli indicatori economici stanno confermando.”.
Un mercato ampio che, secondo Massimo Temussi, direttore dell’Agenzia regionale del lavoro, “non deve essere visto in una logica locale perché non c'è un mercato del lavoro sardo o italiano, ma ben più ampio ed il ruolo della Regione deve essere quello di fornire opportunità”. Proprio il Comune di Stintino, a giugno, ha siglato un accordo con l’Agenzia del lavoro per combattere la disoccupazione giovanile: “Il nostro obiettivo è quello di promuovere l’occupazione dei mestieri legati al mare – ha detto il sindaco Antonio Diana – Stintino con i suoi porti e la vicinanza al parco dell’Asinara ha tutte le caratteristiche per farlo. Puntiamo a una politica della formazione che consenta ai nostri giovani di potersi confrontare a pieno titolo sul mercato del lavoro. Vorremmo che i giovani trovassero occupazione sul territorio e siamo anche convinti che questa formazione debba aprirsi ai giovani che abitano nei paesi dell’area vasta”. (red)
(admaioramedia.it)
10 Comments
Massimo Frongia
si ma che ne dite si MURA che dovuto vendere la sua barca e rinunciare alla sus nuova navigazione transoceanica?
Chris Chris
Tutto è strategico per i Quaqueri della Regione, ma tutto è allo stato dell’ abbandono più totale, in tutti campi!
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