Sul tema del lavoro, tra Jobs act e Centri servizi per il lavoro, si è consumata la polemica tra l’assessore regionale del lavoro, Virginia Mura, ed il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci.
Il rappresentante dell’Esecutivo Pigliaru, durante un convegno, aveva evidenziato che la Sardegna è “in linea con quanto previsto dai decreti attuativi del Jobs act finora emanati dal Governo in materia di presa in carico dei disoccupati e di politiche attive del lavoro, in attuazione dell’articolo 29 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue: ogni individuo ha diritto di accedere a un servizio di collocamento gratuito ed efficiente".
“Essere in linea con il Jobs act non significa niente – ha commentato Locci – La realtà è ben diversa da quella che vorrebbe farci credere l'assessore Mura. Ciò che emerge in maniera inconfutabile è che i Centri servizi per il lavoro (Csl) sono gestiti in maniera fallimentare, ridotti a feudi di funzionari spesso poco preparati ad affrontare le politiche per il lavoro. E di sicuro l'Assessore, nel corso del suo mandato, non ha posto in essere alcun provvedimento volto a modificare la situazione di gestione dei Csl. La dimostrazione delle politiche del lavoro fallimentari e oltremodo approssimative di questo Esecutivo sta nel fatto che soltanto ieri è stato programmato l'esame della legge di riforma dell'Agenzia per il lavoro e delle politiche connesse. Si metta seriamente al lavoro per creare le condizioni in cui i Csl possano adempiere al loro compito nel migliore dei modi”.
Ma l’assessore Mura ha ribattuto ricordando che “la Sardegna è la prima regione d'Italia ad avere una normativa pronta per l'approvazione, assolutamente in linea con il Jobs act ed elaborata ben prima dell'emanazione dei decreti attuativi del Governo, che è dei giorni scorsi. Probabilmente l'onorevole Locci si riferisce alla situazione dei Centri per l'impiego come l'abbiamo trovata quando ci siamo insediati: strutture senza nessun coordinamento, completamente abbandonate, che sono andate avanti solo grazie alla professionalità dei dipendenti. Con un passaggio di competenze in corso dalle Province alla Regione, che ancora non ci consente il controllo e la gestione diretta di queste strutture, noi abbiamo già iniziato a innovare, dando segnali forti ed attuando le prime misure. E i risultati si cominciano a percepire”.
Soddisfatto dei risultati anche il consigliere regionale del Pd, Gavino Manca: “I dati diffusi dall’Inps certificano il successo del Jobs act in Sardegna, dove sul lavoro, ma non soltanto, incominciano a registrarsi i positivi risultati delle coraggiose politiche messe in campo dal Governo Renzi e dalla Giunta Pigliaru. L’aumento record delle assunzioni a tempo indeterminato nella nostra Isola (36,4%) in misura superiore persino alla media nazionale (35,4%) rappresenta la migliore delle risposte a quanti rivolgono critiche senza costrutto, al presidente Renzi e al presidente Pigliaru, e dimenticano poi di fare i conti con la realtà dei fatti. La riforma del mercato del lavoro del centrosinistra fa crescere, come mai era accaduto prima, il numero degli occupati stabili anche in una Regione come la Sardegna, dove l’assenza del lavoro e il dramma del precariato hanno segnato la vita di tanti sardi e sconvolto economia e società delle nostre comunità”. (red)
(admaioramedia.it)
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