La creazione, da parte della Giunta Pigliaru, di un braccio operativo della Regione per accelerare i tempi di progettazione e realizzazione delle opere ritenute strategiche comincia a far discutere.
La società “Opere e Infrastrutture della Sardegna srl”, con un capitale sociale di 200mila euro interamente detenuto dalla Regione, dovrà operare esclusivamente a favore del socio unico e sarà soggetta al controllo da parte dell’Assessorato dei Lavori pubblici: “Abbiamo già raccolto in pochi giorni oltre 200 adesioni tra ingegneri, architetti, geologi, geometri e tanti altri professionisti che operano nel settore dei lavori pubblici in tutta la Sardegna”, ha detto il Comitato contro la società di progettazione regionale, che ha promosso un appello pubblico.
“L’ennesimo carrozzone pubblico, con la nomina di un amministratore unico e l’assunzione di una decina di persone, tra funzionari e tecnici istruttori – hanno sottolineato i promotori – Il sapore elettorale di questa iniziativa è assolutamente evidente, visto che il Piano industriale è stato ritirato dagli allegati della delibera e pertanto non si sa bene cosa faranno questi signori e non lo sapremo fino alle prossime elezioni, quando una nuova Giunta assegnerà loro dei compiti”.
Il Comitato dubita delle parole del vicepresidente della Giunta, Raffaele Paci, degli assessori ai Lavori pubblici e dell’Agricoltura, Edoardo Balzarini e Pier Luigi Caria, garanti del fatto che questa società non toglierà le progettazioni al mondo delle libere professioni per darle ad un nuovo ente pubblico: “Con questa Srl – ha evidenziato Giorgio Angius, ingegnere e coordinatore del Comitato – la Giunta regionale ha costruito un cannone puntato contro le libere professioni, perché basterà in futuro una singola delibera di Giunta per affidarle tutte le progettazioni di interi ambiti, dalle sistemazioni idrauliche alle strade, lasciando di fatto senza lavoro decine di studi professionali in Sardegna, che oggi lavorano in un mercato libero, offrendo ottimi servizi a costi molto minori rispetto agli uffici tecnici pubblici”.
“Una società pubblica – ha aggiunto Noemi Migliavacca, ingegnere ed architetto, portavoce di Aidia Cagliari (Associazione italiana donne ingegneri ed architetti) – che ricopre sia il ruolo del committente controllore, che quello del progettista da controllare, viola qualsiasi principio di buona amministrazione”. “La Regione pensi a potenziare gli uffici tecnici pubblici per gli indifferibili compiti di natura procedurale e di controllo a loro assegnati, lasciando al mondo delle libere professioni le progettazioni e le attività connesse”, ha concluso Alessia Vargiu, ingegnere idraulico. (red)
(admaioramedia.it)