“La decisione della Commissione europea suscita sdegno e rammarico. Oltre alla nostra diretta iniziativa di opposizione, proporrò alla Giunta regionale di dare massimo sostegno all’azione annunciata dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, di contrastare questa iniziativa del tutto ingiustificata e ingiustificabile”. Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, commentando la diffida con cui la Commissione europea chiede la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere concentrato o ricostituito per la produzione di prodotti lattiero caseari, previsto dalla legge nazionale del 1974.
“Primo dovere – ha sottolineato l’Assessore – sarà quello di stringere i patti e gli accordi interprofessionali a garanzia soprattutto dei prodotti a marchio di origine e di qualità. In questo senso continueremo l’impegno che dovrà portare a conclusione confronti e progetti ormai ampiamente discussi nelle sedi della concertazione partenariale e tra le categorie nei territori”.
“In Sardegna – ha ribadito l’esponente della Giunta Pigliaru – sosteniamo l’eccellenza legata al territorio. Su queste basi e secondo le previsioni della Politica agricola comune è stato strutturato il Piano di sviluppo rurale. Qualora i presupposti politici e giuridici della tutela delle nostre grandi produzioni di qualità dovessero essere messi in discussione ci opporremo in tutti i modi possibili per tutelare gli interessi dei produttori della filiera dell’agroalimentare sardo”. (red)
(admaioramedia.it)
14 Comments
Stefano
Prima ci proibiscono il casu marzu, poi ci dicono che cosa dobbiamo mangiare
Romano
Mi ribolle il sangue, sentendo queste decisioni dell'UE, ripensando a quando ero un ispettore del Servizio Repressione Frodi del Ministero dell'Agricoltura, alle notti di appostamento presso un caseificio ora scomparso, per trovarli con latte alimentare ricavato da latte in polvere e, poi, inviare il campione al laboratorio di Milano per farlo analizzare immediatamente dal dottor Resmini, inventore di un metodo di analisi in grado di scoprire latte in polvere ricostituito. Poi, il comunicato stampa e la notizia apparsa su L'Unione Sarda.
Ma ripenso anche ai controlli presso i caseifici che compravano latte in polvere per uso zootecnico, denaturato con farina di mais, per accertare se il prodotto acquistato dai magazzini dell'UE che avevano acquistato il surplus del latte alimentare prodotto dagli allevamenti tedeschi, olandesi, francesi, quando non c'erano ancora le quote, che poi hanno penalizzato i nostri allevatori, obbligati a pagare le penalità imposte dall'UE, senza che il surplus, come allora, fosse stato trasformato in latte in polvere!
Quante stupidaggini ha fatto l'UE e soprattutto ha penalizzato l'Italia come se fossimo tanti Calimero, il pulcino piccolo e nero: chi lo ricorda?
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