Per difendere la struttura ospedaliera della propria città, il sindaco di Lanusei, Davide Ferreli, aveva intrapreso, insieme al vice sindaco, Salvatore Acampora, uno sciopero della fame, sospeso ieri dopo sei giorni, in occasione della loro audizione alla Commissione Sanità del Consiglio regionale, dove hanno conquistato l’impegno a non declassare la struttura, unica realtà sanitaria nell'area, penalizzata dalla riforma della rete ospedaliera disegnata dalla Giunta Pigliaru: "Però – ha sottolineato il Sindaco – non si interromperà l’azione di vigilanza perché gli impegni vengano rispettati”.
In serata, l’ospedale Santa Maria Mercede è stato visitato dal consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, componenti della Commissione: “Un accertamento che ha consentito di verificare i punti di forza e le criticità della struttura. Un complesso sanitario che costituisce un punto di riferimento per il territorio, in un’area che non è sufficientemente collegata con il resto dell’Isola, visto il sistema stradale non adeguato. I sindaci hanno evidenziato la necessità di salvaguardare tutte le attività sanitarie che vengono offerte all’interno della struttura per evitare che possano verificarsi difficoltà nell’accesso ai servizi, considerato che il territorio vede un’alta incidenza di persone disagiate come anziani e ultracentenari”.
La protesta del sindaco Ferreli aveva ricevuto il sostegno e la solidarietà del consigliere regionale del Psdaz, Marcello Orrù: “Una battaglia che condivido e che rappresenta oggi il simbolo delle battaglie di tutti i sindaci della Sardegna – ha detto il Vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, annunciando che nei prossimi giorni si recherà a Lanusei per visitare insieme al sindaco l'ospedale – E’ urgente difendere i territori e i presidi sanitari locali da riforme sbagliate e calate dall'alto che costituiscono un vero e proprio attacco ai diritti dei cittadini e una macelleria sociale sulle spalle delle famiglie sarde. L'ospedale di Lanusei deve essere riconosciuto come presidio di primo livello e, vista la condizione geografica fortemente penalizzata dell'Ogliastra, deve essere potenziato. E' ingiusto e discriminatorio declassarlo come è previsto nella riforma sanitaria della giunta Pigliaru. La qualità della sanità peggiorerà e ritorneremo indietro di decenni. Ecco perché sono fortemente contrario ad una riforma che si basa sui soli numeri e che lascia soli e completamente abbandonati i territori e i cittadini. Occorre garantire ai cittadini delle periferie il diritto fondamentale alla salute sancito dalla Costituzione”. (red)
(admaioramedia.it)
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