Nelle aule del Parlamento, il Governo di centrosinistra chiama a raccolta i suoi parlamentari per approvare la nuova legge sulla cittadinanza italiana, nei territori Fratelli d’Italia chiama a raccolta alleati, simpatizzanti ed elettori per contrastare l’introduzione dello ‘ius soli’ al posto dello ‘ius sanguinis’.
E’ partita una raccolta di firme su una petizione popolare per affermare che “la cittadinanza non è qualcosa di accidentale ma è il frutto della trasmissione secolare di valori condivisi”. In alcuni centri dell’Isola i banchetti di FdI sono già comparsi, ma ora la campagna viene lanciata ufficialmente per sbarcare in tutti i comuni dell’isola fino a settembre.
“Il disegno di legge sullo ‘ius soli’ non è una battaglia di civiltà, come sostiene falsamente il Governo, e noi ci opporremo nelle aule e nelle piazze a questa pericoloso provvedimento”, ha detto Salvatore Deidda, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Tesi supportata anche dal consigliere regionale Paolo Truzzu: “Mette a rischio il futuro dell’Italia, dove questa legge alimenterebbe lo scontro sociale. Perciò, la cittadinanza non va regalata, ma va conquistata attraverso un percorso di piena condivisone dei nostri valori”. E dal deputato Bruno Murgia: “L’identità per un popolo ha un ruolo fondamentale e questa legge può scardinare il sistema di valori fondamentali per il nostro popolo. Inoltre, visto ciò che dicono alcuni esponenti sardi del centrosinistra, è bene ribadire che il ripopolamento della Sardegna non può passare attraverso il veloce riconoscimento della cittadinanza, bensì attraverso politiche di sviluppo. E’ evidente che una certa parte politica voglia farne un utilizzo a scopi elettorali”.
Al loro fianco, anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci: “Una strana e poco chiara scelta per il centrosinistra, mentre l’agenda politica italiana ha ben altre priorità da risolvere. Se c’è un problema demografico, non è questa la soluzione. La legge sulla cittadinanza facile aprirebbe un ulteriore fronte su un problema già drammatico, quello dell’immigrazione: un fenomeno fuori controllo”.
Ha aderito alla petizione anche Giorgio La Spisa, ex assessore regionale del centrodestra: “Non c’è alcun buon motivo per passare dallo ‘ius sanguinis’ allo ‘ius soli’. Con certe azioni si vuole scardinare la famiglia e l’identità nazionale, come vogliono alcuni ambienti intellettuali di sinistra che hanno evidenti interessi politici e culturali. Non si può affidare la scelta della cittadinanza ad una scelta meccanica o ad un fatto casuale”. (red)
(admaioramedia.it)