Egregio Signora Prefetto di Cagliari, Le scrivo una seconda volta (la prima fu il 7 dicembre 2015, ndr), con la speranza di ottenere la risposta che è mancata alla prima. Il tema è sempre lo stesso: il dilagare dei venditori abusivi stranieri nella centralissima via Roma e nelle strade limitrofe del centro di Cagliari. Rammento a me stesso che il commercio abusivo, oltre che essere illegale, cagiona un danno talmente grande che ha destato l’allarme della stessa Unione europea e che le associazioni di categoria dei commercianti hanno individuato come una delle principali cause della crisi economica del loro comparto.
Non si tratta, quindi, di una denuncia astratta e dal nascosto intento propagandistico, ma di un precisa richiesta di legalità non solo e non tanto nei confronti di chi commercia senza emettere fatture e scontrini, e lo fa alla luce del sole convinto dell’impunità, senza pagare alcuna tassa e avendo le spese ridotte al minimo (una concorrenza sleale che colpisce onesti lavoratori autonomi, che ancora resistono alla disperazione e alla tentazione di non rialzare la serranda del propria attività commerciale), ma soprattutto nei confronti di chi questa legalità ha il compito istituzionale di farla rispettare. Mi rivolgo a Lei proprio per l’alto ufficio che ricopre, facendo portavoce di un malcontento generalizzato non solo nel Capoluogo dell’Isola, ma in tutti i Comuni della nostra regione, investiti dalla marea umana di stranieri che, a fronte di un’accoglienza fraterna, hanno il dovere di rispettare le regole di chi è andato a prenderli in mare. La crisi economica straordinaria che stiamo vivendo, con un numero spaventoso di esercizi commerciali che chiudono ogni santo giorno, non può sopportare la tolleranza nei confronti di chi fa concorrenza sleale a onesti commercianti che pagano tasse e balzelli nazionali e locali. Così come non si può abusare della pazienza dei cittadini che vengono angariati dai posteggiatori abusivi mentre parcheggiano per andare in ospedale o portare i fiori ai propri cari in cimitero; la presenza degli immigrati in città è talmente satura che perfino nelle periferie questo triste fenomeno sta dilagando. Taccio la questione sicurezza perché, al di là di certi dati diffusi sui crimini in città, basta chiedere ai commercianti derubati dai clandestini se hanno sempre l’intenzione di denunciare ciò che accade, essendo venuta meno la fiducia nella Giustizia.
Chiedo a Lei, consapevole del difficile compito che deve assolvere, se la Legge sia davvero uguale per tutti, Italiani e Stranieri, o se il ‘politicamente corretto’ consente a qualcuno più uguale degli altri di avere una patente di immunità. La speranza è che troviate la forza per riportare un po’ di ordine e di legalità nella nostra Città, perché siamo consapevoli che gradualmente aumenterà, nella cittadinanza, la sensazione che a Cagliari l’illegalità sia tollerata con grave e forse irrecuperabile danno della credibilità delle Istituzioni nei confronti dei cittadini.
Salvatore Deidda – Portavoce regionale di Fratelli d’Italia
(admaioramedia.it)
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