Dati alla mano, la Cisl accusa la Giunta Pigliaru di aver gestito male la spesa sanitaria, soprattutto quella farmaceutica: “Con l’aumento dell’Irpef – si legge in una nota del sindacato – scarica su 200mila sardi i propri errori nella gestione della sanità regionale. Per migliorare la situazione la Regione organizza per tre anni una colletta tra i contribuenti con reddito lordo superiore a 31mila euro/anno. Una gara di generosità obbligata. Le responsabilità politico gestionali dell’Esecutivo regionale (ritardi, rinvii, proroghe di ruoli e incarichi a livello manageriale) sono ormai chiare e costituiscono materia di continuo dibattito”.
I dati a cui si riferisce sono quelli dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa): nel periodo gennaio-agosto 2015 la spesa farmaceutica convenzionata netta è stata di 191.816.971 euro; nello stesso periodo del 2014, 191.123.546 euro, quindi un aumento di 693.415 euro (+0,4%); inoltre nel 2014 era diminuita dell’1,53% rispetto al 2013. Le ricette sono aumentate da 13.037.885 nel periodo gennaio-agosto 2014 a 13.134.253 nei mesi gennaio-agosto 2015: 96.368 (+0,7%) in più.
“Da rilevare che il numero delle ricette fatte in Sardegna nei primi otto mesi dell’anno è pari a circa 7,8 ricette per ogni cittadino – commenta la Cisl – In Umbria la media è di 8 ricette per individuo; in Lombardia quasi 6, in Piemonte 6,5. Non si può dire che in Sardegna la spesa farmaceutica sia impazzita a causa dell’abuso di farmaci da parte dei cittadini. La Regione deve individuare dove si annidano e si perpetuano gli sprechi”.
Nel periodo gennaio-agosto 2015 la Sardegna è la regione italiana con la più alta incidenza di spesa farmaceutica sul Fondo sanitario regionale: ha raggiunto quota 14,6%. Inoltre, la spesa farmaceutica ospedaliera nel periodo gennaio-agosto 2015 non avrebbe dovuto superare il 3,5% per regione, nell’Isola ha raggiunto il 6,3%, la più alta in Italia dopo la Toscana. Sempre nei primi otto mesi del 2015, la Sardegna è la prima in Italia per la spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera: ha superato di ben 6 punti percentuali il tetto di spesa che sarebbe dovuto essere del 14,85% arrivando al 20,95%. (red)
(admaioramedia.it)
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