Tiscali ha annunciato la sua possibile partnership nell’ambito del progetto “Smart & Safe City”, laboratorio di innovazione congiunta gestito da Crs4, Huawei e Regione. Come aveva preannunciato l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, che il mese scorso, con una delegazione del Crs4, si era recato in Cina per perfezionare i dettagli, Huawei (ha parlato di un investimento di 20 milioni di euro), e Crs4 apriranno un laboratorio di ricerca congiunta a Pula nella sede del centro di ricerca isolano per i progetti di ricerca Smart & Safe City, che vede la Regione come cofinanziatore del progetto con un milione e mezzo di euro.
“Siamo lieti di essere stati invitati al tavolo di discussione per lo studio di una partnership – ha detto Riccardo Ruggiero, amministratore delegato di Tiscali – che mira ad offrire alla Regione e al progetto Smart & Safe City la nostra esperienza e le nostre dotazioni sia di tecnologia che di infrastruttura di rete di nuova generazione. Come la tecnologia Lte nella frequenza 3.5GHz, che oggi più che mai siamo convinti sia una soluzione tra le più efficaci in termini di prestazioni e convenienza economica. O ancora come l’esperienza e la competenza dei nostri tecnici ed ingegneri che offre garanzie di modernità, conformità e qualità nelle tecnologie e nei processi in linea coi massimi standard di settore”.
Sul progetto, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, aveva già espresso le sue perplessità ed oggi è convinto che fossero fondate: “Guarda caso Huawei potrebbe avviare una partnership per il progetto “Smart & Safe City” con la Tiscali del patron Renato Soru, uomo di punta del Partito democratico. Non vi era alcun dubbio sul fatto che la collaborazione con la multinazionale in mano al Partito comunista cinese avrebbe aperto scenari simili, dove, in maniera del tutto arbitraria, sembra che una società a partecipazione pubblica (Crs4) apparecchi la tavola ad un’azienda privata e amica (Tiscali), con un metodo tutto da verificare. Resto scettico di fronte alle modalità con cui sarebbe stata operata la scelta del partner da affiancare ai cinesi e mi aspetto che venga fatta maggiore chiarezza”.
“Per ora – ha aggiunto Locci – non è possibile comprendere sia in che modo si svilupperà il sodalizio tra Tiscali e Huawei, sia in cosa consisterà l’impegno, soprattutto finanziario, della Regione. Mi auguro che il colosso cinese non venga qui da conquistatore, grazie alle porte spalancate da una Regione che pensa di guardare avanti portando in Sardegna le grandi aziende internazionali ma, nel caso specifico, sembrerebbe essersi dimenticata di fare i controlli preventivi. Auspico che vengano messe in luce le reali intenzioni della multinazionale maoista. Non vorrei fosse l’ennesima grande società arrivata in Sardegna per divorare i contribuiti dei sardi e pronta a scappare a gambe levate quando non c’è più nulla da arraffare”. (red)
(admaioramedia.it)
3 Comments
fgiuliani87
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ignazio_locci
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ignazio_locci
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