Dopo l’accordo siglato per lo sviluppo di progetti di ricerca, l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, con una delegazione del Crs4 si è recato in Cina per perfezionare i dettagli. Huawei, che ha parlato di un investimento di 20 milioni di euro, e Crs4 apriranno un laboratorio di ricerca congiunta, che vede la Regione come cofinanziatore del progetto con un milione e mezzo di euro. La delegazione sarda ha visitato il quartier generale a Shenzhen, incontrando i manager dell’azienda, mentre oggi sarà a Shanghai nei laboratori di ricerca e sviluppo Huawei con il vice general manager, Wu Ling, ed il console generale italiano a Shanghai, Stefano Beltrame. Huawei e CRS4 apriranno un laboratorio di innovazione congiunta a Pula nella sede del centro di ricerca isolano per i progetti di ricerca Smart & Safe City, in linea con gli obiettivi prefissati da Horizon 2020, dal Framework programme for research and innovation dell’Unione europea e dal programma di sviluppo regionale della Regione Smart specialization strategy (S3).
“Crediamo moltissimo nelle potenzialità dell’innovazione, della ricerca, dello sviluppo in settori strategici come l’Itc – ha detto Paci – Il fatto che Huawei abbia scelto proprio la Sardegna per sviluppare un progetto che è unico in tutta l’Europa dimostra che in questi settori la Sardegna vanta competenze importanti e vere e proprie eccellenze Noi le rilanciamo anche attraverso la strategia intelligente S3 Sardegna e sostenendo in ogni modo possibile i progetti di innovazione e alta tecnologia più validi, con particolare attenzione all’internazionalizzazione. L’attrazione di investitori da tutto il mondo è uno degli obiettivi principali della Giunta, che lavora dal primo momento per creare nella nostra terra le condizioni favorevoli, a cominciare dalla drastica riduzione della burocrazia e dalla velocizzazione dei tempi”.
Dall’opposizione si leva la curiosità di conoscere i dettagli della missione in Cina: “Un accordo con la multinazionale ‘maoista’ di cui non si sa praticamente nulla, se non che l’esponente della giunta Pigliaru è volato in tutta fretta per visitare gli stabilimenti dell’azienda e incontrare l’amministratore delegato – ha commentato Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia – Sappiamo che da parte della Giunta Pigliaru vi è un certo entusiasmo, come si apprende dai comunicati stampa trionfalistici diffusi. Ma non basta, vorremmo saperne qualcosa in più. A partire dai dettagli dell’accordo, e in particolare in cosa consisterà il contributo della Regione. A chi giova veramente che i cinesi vengano a fare un pezzetto della ricerca e della sperimentazione in Sardegna? Serve a migliorare il curriculum dei ricercatori locali? O forse l’accordo è utile soltanto alla multinazionale cinese per attirare altre imprese interessate ai nostri contributi per produrre beni e fatturati in altri parti del mondo? Al suo rientro, l’Assessore Paci si riprenda quanto prima dal fuso orario e relazioni sui dettagli dell’accordo. Non vorremmo che i sardi si facessero qualche illusione o, nella peggiore delle ipotesi, venissero costretti a pagare di tasca propria le mirabolanti ‘imprese’ dei professori. Torni dalla Cina con furore e annunci la prossima apertura di uno stabilimento orientale in Sardegna; ci dica che la nostra Isola sarà l’hub nel mediterraneo per la diffusione di nuovi prodotti ricercati e realizzati qui”. (red)
(admaioramedia.it)