Nonostante la Sardegna rappresenti l’8% della superficie territoriale nazionale e il 3% della popolazione residente, si aggiudica 4,7 miliardi di euro che rappresentano solo il 2% degli investimenti per l’infrastrutturazione nazionale, che ammonta a 277,8 miliardi.
I dati, emersi dal report predisposto da Cna Sardegna, “Le infrastrutture strategiche – Risorse disponibili e ripartizione territoriale”, fanno il punto della situazione riguardo lo stato dell’arte, i costi, la disponibilità e il fabbisogno delle infrastrutture strategiche della Sardegna rispetto ai finanziamenti disponibili. L’opera prioritaria per la Regione è il collegamento stradale Sassari-Olbia, che necessita di 1,1 miliardi di euro, mentre ammonta a circa 3,5 miliardi il costo delle altre infrastrutture strategiche, tra cui la linea ferroviaria Cagliari-Sassari/Olbia, la SS 131 Cagliari-Sassari, la diramazione centrale nuorese e il sistema metropolitano di Cagliari.
Rispetto alle opere in programma, le risorse disponibili coprono solo il 74% del costo totale (3,4 miliardi di euro), mentre il fabbisogno residuo è di 1,2 miliardi: 776 milioni provengono dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc) per l’attuazione del Piano nazionale per il Sud; 242 dai fondi dell’abrogata “Legge Obiettivo”; altri 224 sono riconducibili al Fondo Sblocca cantieri; 409 dagli interventi previsti nei Patti per il Sud o tra quelli del Piano operativo infrastrutture; 216 per le infrastrutture previste dai Patti per lo sviluppo della Regione e della Città metropolitana di Cagliari e 1.618 milioni di dotazione finanziaria complessiva sulle risorse dei due Patti. Osservando lo stato di avanzamento, emerge che su 4,7 miliardi, solo 1,163 sono i lavori ultimati, 202 milioni le gare aggiudicate, 537 milioni i lavori in corso, 279 milioni i contratti stipulati e ben 2,361 miliardi le opere in fase di progettazione.
Nello specifico, per l’infrastruttura prioritaria Sassari-Olbia, il 34% dei lavori sono in corso e pesano 341 milioni; il 27% sono in fase di progettazione (300 milioni); il 21% sono lotti ultimati e il 18% è rappresentato da lavori che sono iniziati nel 2017 e si concluderanno nel 2019. Buone notizie per le altre infrastrutture strategiche, per cui si rileva una maggiore incidenza dei lavori ultimati, che rappresentano il 51%: 775 milioni su 1.516 milioni di costo totale. Tra questi troviamo i collegamenti sottomarini Sapei (681 milioni), le interconnessioni dei sistemi idrici Tirso e Flumendosa-Campidano (54 milioni) e i lavori del progetto di ammodernamento ed adeguamento della Ss131 Carlo Felice (40 milioni). In fase di progettazione le opere di adeguamento e messa in sicurezza di un tratto della SS 131 “Carlo Felice”; quelle del progetto “utilizzazione dei deflussi del Flumineddu (collegamento Flumineddu-Tirso); i lotti del progetto volto ad assicurare l’approvigionamento idropotabile del Sarrabus e l’interconnessione del sistema idrico Sulcis-Iglesiente con i sistemi idrici Tirso e Flumendosa – Campidano.
Lo stato di avanzamento delle rimanenti infrastrutture strategiche in programma sono in fase di progettazione: 1.562 milioni su 2.041 milioni di costo totale, pari al 77%: “Il processo di ammodernamento del sistema infrastrutturale isolano – hanno detto il segretario regionale Cna, Francesco Porcu, e il presidente regionale di Cna Costruzioni, Antonello Mascia, lanciando un appello alle Istituzioni – dipende dalla capacità della Regione di esigere dallo Stato, anche attraverso i grandi enti pubblici, il rispetto degli impegni assunti”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)