“Grazie alle politiche di ENI in Sardegna, che di fatto espelle dalle procedure di appalto aziende presenti e al servizio della fabbrica da anni, ho un'altra segnalazione di un'impresa sarda di Porto Torres destinata a chiudere. E’ il caso della Plurylab, società che da 10 anni svolgeva analisi ambientali per conto di Versalis e che non è stata neanche invitata al nuovo appalto, vinto dalla Theolab di Torino.” Lo ha denunciato il senatore del Pd, Silvio Lai.
“Non ha potuto partecipare alla gara probabilmente perché non ha un bilancio tre volte superiore al valore dell'appalto – ha spiegato Lai – Queste sono le regole del procurement di Eni, ora esteso anche a Matrìca. In questo modo si impedisce alle aziende locali di poter concorrere, dato che la dimensione del mercato locale non consente nella maggior parte dei casi lo sviluppo di imprese sarde in grado di raggiungere quelle dimensioni economiche. Escluse dagli unici appalti di grandi aziende nazionali, non avranno mai l'occasione di crescere e di maturare. Plurylab sarà costretta così a licenziare il proprio personale oppure ad accettare il subappalto del vincitore che non trasferirà da Torino il proprio personale. Si renderà disponibile ad utilizzare quello locale, ma al netto del margine aziendale ovvero, l'azienda sarda dovrà fare lo stesso lavoro di prima con il 30% in meno di budget oppure dovrà chiudere i battenti.”
“Solo 10 giorni fa avevamo denunciato questo rischio e chiesto ed ottenuto l'intervento del presidente Pigliaru nei confronti di Eni che aveva dato rassicurazioni sul coinvolgimento delle imprese sarde – ha proseguito il senatore del Pd – Nella stessa occasione avevamo denunciato il fatto che Eni non accreditava le imprese sarde nella vendor list se non in maniera del tutto arbitraria con aziende in lista d'attesa da anni e altre immediatamente inserite, e con l’ulteriore paradosso che anche alcune imprese che hanno costruito a tempo di record il nuovo stabilimento di Matrica, non risulterebbero accreditate tra le imprese Eni.”
“E’ necessaria – ha concluso Lai – un’azione sinergica di tutte le Istituzioni, da quelle locali, alla Regione per arrivare sino al Governo, per chiedere ed ottenere da Eni il rispetto degli impegni assunti, ma soprattutto il rispetto per il nostro territorio. La Giunta regionale non può attendere ancora confidando nella correttezza e nella educazione di chi, come Eni, pensa di poter impunemente umiliare il territorio, cancellando investimenti in maniera unilaterale, ritardando le bonifiche, modificando conti e impegni e saccheggiando le imprese sarde, modificando in maniera colpevole il sistema economico locale.” (red)
(admaioramedia.it)