La bellezza stregata del mare della Gallura anche quest’anno richiamerà migliaia di turisti che godranno di viste paradisiache e paesaggi straordinari, tra i più suggestivi nel Mediterraneo, paragonabili solo alle spiagge caraibiche, ma molto più facili da raggiungere per i viaggiatori nostrani.
Preservare i preziosi e delicati sistemi ambientali dalla pesante antropizzazione tipica del periodo estivo richiede ogni anno di rinnovare la programmazione per il dispiego di mezzi e risorse finalizzati a garantire la tutela delle coste e rilevare le frequenti infrazioni. L’Ente Parco e il Comune di La Maddalena stanno in questi giorni predisponendo le misure a tutela dell’Arcipelago con la posa, nelle aree di rilevante interesse naturalistico, dei campi boa e dei cavi terrazzati, atti all’ormeggio sui fondali dove fioriscono le praterie di Posidonia. In parallelo, il coordinamento istituito tra gli organi di controllo locali e la Capitaneria del Porto di La Maddalena ha l’obiettivo di assolvere al difficile compito di presidiare e monitorare l’intero perimetro del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Lavoro di verifica non semplice vista la carenza di uomini e mezzi: là dove si riesce a sanzionare i naviganti incuranti delle prescrizioni a tutela delle aree più delicate del Parco, come è avvenuto domenica 5 giugno per le imbarcazioni ancorate sui fondali dell’isola di Mortorio (interdetta alla navigazione e all’ormeggio), non si hanno però mezzi a sufficienza per monitorare l’intero perimetro con l’esito di imbattersi in comportamenti del tutto sprezzanti del valore naturalistico del luogo.
E’ quanto accaduto domenica scorsa. Mentre la Capitaneria di porto e le motovedette di Golfo Aranci sanzionavano le barche a Mortorio, i turisti del tour delle cale, in sosta sull’isola di Spargi, si sono trovati di fronte una scena di inciviltà e arroganza: indifferenti al contesto di spiagge immacolate ed acque eteree, una giovane coppia approdava a riva su un motoscafo a motore, lo ancorava sulla spiaggia, e a garantire la privacy della splendida caletta, fissava sui ginepri una corda a chiudere il sentiero di accesso alla più piccola delle spiagge di Granara. Non occorre avere esperienza di lunghe rotte per cogliere l’assurda violazione delle norme della navigazione, nonché del luogo, e se non bastasse il buon senso, c’è una regola minima che vige in mare per tutte le imbarcazioni: è consentito dare fonda sempre a 100 metri dalla roccia e a 200 metri dalla spiaggia. Alla segnalazione dell’infrazione, è seguita la sollecita presa in carico da parte della Capitaneria di Porto di Palau che ha confermato l’intervento non appena recuperata la disponibilità dei mezzi. Quale sia stato l’esito della vicenda non ci è possibile raccontarlo: dopo l’ora di sosta i turisti sono ripartiti per una nuova tappa, mentre la coppia sbarcata dal gommone ancorato in spiaggia, continuava a godere il sole e il mare maddalenino. Certi che l’approssimarsi del massiccio arrivo dei vacanzieri estivi, renderà sempre più frequenti episodi similari, ecco i recapiti per segnalare alle autorità locali i comportamenti contrari alle disposizioni di tutela del Parco: Capitaneria di Porto 1530, Emergenza ambientale 1515; Ente Parco La Maddalena 0789790211; Capitaneria di Porto La Maddalena 0789730632.
Luisanna Deiana
(admaioramedia.it)