Nei giorni scorsi, 11 lavoratori dello stabilimento Alcoa di Portovesme sono stati denunciati per una manifestazione svoltasi a Roma, lo scorso 10 settembre 2012, di protesta contro la chiusura dello stabilimento. I reati contestati dalla Digos vanno da lesioni a resistenza a pubblico ufficiale ad esplosioni pericolose e rischia di avere pesanti conseguenze. Nei prossimi giorni i lavoratori potranno presentare eventuali memorie difensive. Uno degli operai denunciati, Manolo Mureddu, racconta i motivi di quella lotta e le preoccupazioni dei lavoratori dopo questa denuncia.
Puntuali come ogni volta che dalle parti dello stabilimento Alcoa si annuncia di voler riprendere la mobilitazione, sono arrivate 11 denunce per altrettanti lavoratori. Denunce con gravi capi di imputazione, adatti più a una manifestazione di Black bloc che a una di padri di famiglia che manifestano per i propri diritti negati. Si va dalla resistenza a pubblico ufficiale aggravata, alle lesioni fino al materiale esplodente e al danneggiamento. Il tutto condito con un teorema per il quale i manifestanti si sarebbero anticipatamente preparati per compiere quello che le forze dell'ordine romane definiscono come un vero e proprio attacco organizzato.
In realtà, come sanno tutti coloro che in questi anni hanno seguito la vertenza, non è mai esistita alcuna premeditazione o diabolica organizzazione nelle azioni intraprese e nessun obbiettivo differente da quello di restituire una prospettiva di lavoro al martoriato territorio del Sulcis Iglesiente. E' noto a tutti che i lavoratori Alcoa hanno rappresentato negli anni scorsi uno straordinario simbolo di lotta e autodeterminazione per l'intero popolo del Sulcis Iglesiente nella rivendicazione dei più elementari diritti costituzionali contro lo Stato centrale. Da anni non si vedevano lotte operaie degne di tale nome e soprattutto non si vedeva un consenso popolare e mediatico così diffuso intorno a una vertenza industriale. A differenza del passato il tutto senza intenti e condizionamenti politici e ideologici ma con un unico filo comune che ha legato lavoratori e organizzazioni sindacali talvolta anche molto differenti tra esse: il filo comune del lavoro.
E non è un mistero che in certi momenti l'atteggiamento spavaldo, abnegante e determinato di questi lavoratori, unito a un'inedita originalità e abilità mediatica, ha rappresentato per lo Stato un formidabile pericolo che certi comportamenti potessero essere emulati anche da altre parti in Italia. Un pericolo da scongiurare al quale si è risposto negli anni con la via giudiziaria, con le esasperanti perdite di tempo, con gli innumerevoli rinvii e con quella che è stata una vera e propria opera di anestetizzazione della lotta.
Uno Stato che su questa vertenza, come in tante altre analoghe, purtroppo, ha dimostrato in questi anni l'incapacità nel rispondere ai gravi problemi causati dalla globalizzazione e alla grave deindustrializzazione italiana generata dall'assenza di serie politiche infrastrutturali a lungo termine. Ma anche che ha represso e punito spesso senza tener conto delle nobili motivazioni per le quali dei lavoratori sono stati più volte obbligati ad abbandonare la propria famiglia per andare oltre Tirreno a manifestare.
A giorni si aspetta il parere dell'Ue sulla legittimità delle tariffe energetiche introdotte dal Governo per colmare il gap di competitività rispetto alle altre nazioni Europee, ma la sensazione diffusa, a prescindere da questo fondamentale passaggio, è che la partita per il riavvio dello stabilimento sarà ancora difficile e lunga da combattere. E in molti tra i lavoratori Alcoa si interrogano su chi sarà il prossimo denunciato rispetto alle manifestazioni degli anni scorsi e a quelle che ancora si dovranno sostenere per veder rispettato, una volta per tutte, il diritto sancito dalla costituzione del Lavoro.
Manolo Mureddu – Cisl metalmeccanici
(admaioramedia.it)
15 Comments
Anna Conciadori
Ti ammiro Manolo! Grande!!
Anna Conciadori
Anna Conciadori liked this on Facebook.
Salvatore Ignazio Lallai
Salvatore Ignazio Lallai liked this on Facebook.
Giorgio Raffaele Testa
Giorgio Raffaele Testa liked this on Facebook.
Michela Cani
Michela Cani liked this on Facebook.
Mario Cisci
Mario Cisci liked this on Facebook.
Andrea Soru
Andrea Soru liked this on Facebook.
Nicola Manca
Nicola Manca liked this on Facebook.
Betty Fidio
Betty Fidio liked this on Facebook.
Chris Chris
Chris Chris liked this on Facebook.
Serenella Scioni
Serenella Scioni liked this on Facebook.
Alessandro Lecca
Alessandro Lecca liked this on Facebook.
Mario Orru'
Mario Orru’ liked this on Facebook.
Erica Ghiani
Erica Ghiani liked this on Facebook.
Anna Lucia Puddu
Anna Lucia Puddu liked this on Facebook.