Sono tante le iniziative portate avanti senza sosta negli ultimi mesi dal Sap: dalle battaglie per le carenze di organico, alle emergenze immigrazione, alla protesta contro la chiusura della Questura di Oristano.
Dopo la visita nelle quattro provincie sarde ad inizio ottobre che ha portato il Segretario generale, Gianni Tonelli, ad incontrare di persona i colleghi per rilevare quali sono le problematiche isolane che affliggono la categoria, giovedì 15 un folto numero di colleghi è partito per Roma per aderire alla manifestazione nazionale del comparto sicurezza: poliziotti (aderenti ai soli sindacati di matrice autonoma Sap, Coips e Consap), forestali, penitenziari e vigili del fuoco si sono ritrovati a Montecitorio per urlare il proprio dissenso alle politiche sulla sicurezza, per chiedere un riconoscimento di dignità sia economico che professionale, dopo anni di blocco contrattuale e tagli indiscriminati che hanno portato le nostre realtà periferiche a soffrire di vuoti difficili da colmare.
In piazza ci siamo ritrovati in diecimila provenienti da ogni città, assistendo agli interventi di diversi esponenti politici appartenenti ad ogni schieramento; in primis il segretario della Lega, Matteo Salvini, da sempre vicino alle vicende legate alle divise, che nell’occasione ha indossato una polo prestata dal nostro sindacato (mica una a caso, ma una di quelle che per protesta ci siamo comprati poiché lo Stato non ce ne forniva per lavorare). Da quel momento è scoppiata una bagarre mediatica legata a quella maglietta, qualcosa di apparentemente architettato. Forse era in quel momento imbarazzante dover dar conto che diecimila operatori della sicurezza si erano ritrovati in piazza ad urlare il proprio disagio per una situazione portata lentamente al collasso, si è spostata l’attenzione su ciò che non doveva essere importante, un simbolo di appartenenza nell’occasione divenuto semplice espressione di vicinanza ed impegno.
Siamo un sindacato autonomo e pertanto disponibile al dialogo con tutte le forze politiche e non è onesto focalizzare l’attenzione su Salvini quando l’argomento e l’importanza della manifestazione è stata tutt’altra. Non deve essere più considerevole una polo rispetto alla chiusura della Polfer di sera e notte e la delle volanti di Carbonia ed Iglesias per mancanza di personale o la penuria di mezzi che rendono ogni giorno sempre più difficile l’operato dei poliziotti a scapito dei cittadini. Noi siamo scesi in piazza a Roma per questo, la maglietta di Salvini è tutta un’altra cosa.
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Gio Vanna
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