Stasera, nelle banchine del Porto di Cagliari, partirà la macchina organizzativa per ricevere i 935 immigrati (o forse qualche decina in più) che la nave norvegese Siem Pilot sta trasportando con rotta Sardegna. Prefettura e Questura di Cagliari hanno già predisposto le procedure per l'accoglienza, allertando le varie strutture che si occupano delle diverse incombenze. Come consuetudine, sarà la Protezione civile a farsi carico di allestire l'accampamento con le tende, ci saranno i medici della Asl per prestare i primi soccorsi e visitare gli immigrati e le associazioni di volontariato. A bordo, dovrebbero esserci sopratutto eritrei, etiopi e tunisini.
Ci saranno, ovviamente, anche le Forze dell’ordine per svolgere il consueto servizio di ordine pubblico ed infatti le organizzazioni sindacali della Polizia, che nelle settimane scorse avevano ripetutamente denunciato i problemi di organico, hanno già fatto sentire la loro voce: “É una follia far giungere in Sardegna più di 900 profughi, dopo tutti i problemi dei mesi scorsi – ha detto Luca Agati del Sap provinciale – Qualcuno evidentemente si é già dimenticato che lo sbarco del 30 maggio di 880 persone, si é rivelato un dramma organizzativo senza precedenti. Siamo troppo pochi per coordinare una manovra così imponente, con tutto ciò che ne conseguirà: controlli medici approssimativi e frettolosi, identificazioni non svolte, smistamento senza criterio nelle strutture e successivo ritorno in città con la pressante richiesta di essere rimandati in penisola, ovviamente accolta, con imbarchi ufficiali e non. In frontiera si respingono persone che si spostano nell'area Schengen solo perché in possesso di un documento non valido per l'espatrio. Poi si tollera un imbarco verso la penisola di centinaia di stranieri sprovvisti di documenti, su navi di linea ed in pieno periodo di esodo estivo, senza che chi di dovere faccia niente per vigilare e scongiurare il tutto”.
Dubbi e contrarietà che sono anche di Piergiorgio Massidda: “La città è pronta a questa nuova emergenza della disperazione? – si chiede il Presidente di Cagliari Free Zone – È normale che quasi un terzo dei profughi salvati questi giorni siano trasferiti in Sardegna dove sappiamo che non vogliono stare, che senso ha tutto questo? Queste è oramai una emergenza e un dramma umano di proporzioni enormi a cui nessuno di noi può rimanere indifferente”.
Da Forza Italia arriva un invito al presidente Pigliaru: “Gli chiediamo di opporsi a nuovi sbarchi – ha chiesto Ugo Cappellacci, coordinatore regionale – Questa operazione ha ben poco di umanitario ed è solo la scappatoia politica di un Governo incapace di farsi ascoltare sul piano internazionale. Non può essere la Sardegna a pagare l'inadeguatezza di Renzi. La nostra terra non può essere usata come muro d'Europa sul Mediterraneo. La smettano anche di usare come scudo della loro incapacità la disperazione dei migranti. Inoltre portare i migranti qui è illogico perché sono diretti altrove e la conseguenza è la tensione di chi vuole riprendere la via del mare. Questa tensione non può essere scaricata sulle popolazioni, sulle forze dell'ordine, sui volontari. Dopo la passerella al Porto canale di Cagliari non lo abbiamo più visto. Cosa aspetta a battere un colpo?” (red)
(admaioramedia.it)
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