Le proteste degli immigrati che non gradiscono le strutture di accoglienza sono talmente frequenti che cominciano a non fare più notizia e quella di ieri a Villanovaforru sarebbe passata in silenzio se non avesse contribuito il leader della Lega, Matteo Salvini, a renderla famosa con un tweet: "Che cazzo, volete andare in vacanza a Porto Cervo? Tutti a casa, altro che in Sardegna".
L’hotel a 4 stelle "I Lecci", nel paese della Marmilla a 50 km da Cagliari, ospita una cinquantina di giovani immigrati (tra i 16 ed i 30 anni) che lo considerano troppo isolato e non soddisfacente, perciò ieri hanno deciso di recarsi a Cagliari col pullman dell’Arst per protestare davanti alla Prefettura, ma il viaggio da Sanluri 'senza biglietto' è stato impedito e la protesta, a tratti anche minacciosa, si è fermata alla stazione dei mezzi pubblici. Solo dopo una trattativa con le Forze dell’ordine gli immigrati hanno accettato di essere ricondotti in albergo.
Intanto, la richiesta di ulteriori posti ai prefetti, almeno 20.000 sul territorio nazionale, da parte del ministro Alfano fa presagire nuovi sbarchi imminenti, perciò anche la Sardegna si dovrà attrezzare per far fronte col suo sistema dell'accoglienza, peraltro già al collasso, come lo stesso prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, aveva sottolineato dopo l’ultimo arrivo: “Tutte le strutture si stanno saturando, dovremo fare un nuovo bando". La distribuzione per Regione è sempre in base ai parametri previsti dall'accordo dello scorso anno tra Stato e Regioni, ma il numero preciso degli alloggi che la Sardegna dovrà reperire si conoscerà nei prossimi giorni: «Puntiamo ad un'accoglienza diffusa che sia capace di beneficiare del fatto che nel nostro Paese ci sono ottomila comuni e ottomila campanili», ha detto Alfano.
Per quanto riguarda la graduatoria dell’ultimo bando, pubblicato dalla Prefettura di Cagliari, sono state apportate delle integrazioni con nuovi posti disponibili. Innanzitutto, non sono stati autorizzati i 50 previsti nell’Hotel Ichnusa di Sanluri, mentre si sono aggiunti 134 posti (a 32,55 euro giornaliere) nell’albergo Abbablu di Solanas della società Leoni e Mellino di Sinnai; 10 (34,65 euro al giorno) a Decimomannu in una “struttura ricettiva” per conto della cooperativa Eolo 2000 di Quartu Sant’Elena; 62 (a 35 euro quotidiani, quindi senza alcun ribasso) saranno gestiti in appartamenti dall’associazione La Rosa Roja onlus di Sestu: 10 a Cagliari (in via Donizetti), 12 donne a Nuraminis e 26 a Senorbì in due appartamenti.
Tra le ipotesi avanzate per trovare posti, anche l’utilizzo di vecchie caserme, aree industriali in disuso e perfino ex penitenziari. Perciò, nei giorni scorsi, era intervenuto il consigliere regionale Marcello Orrù, paventando che al Ministero qualcuno volesse includere tra le eventuali strutture destinate all’accoglienza gli ex carceri di Buoncammino a Cagliari e di San Sebastiano a Sassari: "Decisione di una gravità enorme e dai riflessi spaventosi per l’ordine ubblico considerando la posizione centralissima della struttura, un pugno in faccia alla sicurezza dei cittadini. Il presidente Pigliaru ed i sindaci di Cagliari e Sassari, Zedda e Sanna, si pronuncino su questa eventualità, escludendo pubblicamente e formalmente questo rischio”. (fm)
(admaioramedia.it)
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