IMMIGRAZIONE, Proposta di legge regionale per controllare il business dell’accoglienza

Ogni giorno, solo in provincia di Cagliari, vengono spesi oltre 220mila euro per le strutture che gestiscono l’accoglienza degli immigrati: 6 milioni 655mila euro al mese. Soldi che vengono assegnati in base ai numeri degli ospiti che le strutture dichiarano alle prefetture. Però, a ciascun responsabile non viene chiesta alcuna rendicontazione sull’utilizzo dei famigerati 35 euro al giorno che ricevono per ogni immigrato ospitato. Uno scenario incerto ed impreciso che rappresenta quello più volte definito come il ‘business dell’accoglienza’.

“Vogliamo obbligare chi  si occupa di offrire vitto, alloggio e attività per gli immigrati a rendicontare tutte le spese effettivamente sostenute e non avere rimborsi forfettari solo in base al numero di persone a carico e in base ai giorni di permanenza nelle strutture”, ha sottolineato Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, primo firmatario di una proposta di legge di iniziativa regionale. Proposta già presentata in Toscana dal consigliere regionale Giovanni Donzelli (FdI), che presto sarà anche sui banchi dei Consigli regionali di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna: “Ammonta a 4 miliardi di euro lo stanziamento previsto per gestire l’accoglienza in Italia e la metà di questi soldi è destinato ai soggetti privati – ha spiegato il Consigliere toscano, presente alla presentazione dell’iniziativa – È assurdo che questo sistema non preveda fatture, scontrini, nessun dettaglio di spese che giustifichi come i soldi pubblici vengono utilizzati dalle cooperative. Con i fondi si devono garantire abiti, vitto e alloggio dignitosi, ma senza una rendicontazione non sappiamo se questi servizi arrivano effettivamente agli immigrati o le persone vengono lasciate vivere in condizioni disumane”.

“Il quadro normativo di riferimento è fermo al decreto legge 451 del 1995, anno dell’emergenza in Puglia, con gli arrivi dall’Albania – –  ha aggiunto Truzzu – In base a quella norma, la prefettura affida in emergenza gli immigrati arrivati in Italia alle varie cooperative o associazioni. Invece, chiediamo l’introduzione a carico delle strutture private che ospitano gli immigrati dell’onere di rendicontazione puntuale e dettagliata delle spese effettuate, come avviene per tutti gli altri soggetti che utilizzano fondi pubblici. Il rimborso dovrà essere limitato a quelle spese effettivamente documentate e sostenute e non più forfettario pro-capite e pro-die, commisurato alla sola presenza dei migranti nelle strutture allestite per l’accoglienza”.

Tra i firmatari della proposta, anche i consiglieri regionali Stefano Tunis (“Non è un provvedimento contro le cooperative, anzi è nel loro interesse, perché alzando il controllo si alza il livello etico e di trasparenza, al di là di ogni sospetto, favorendo la corretta accoglienza delle tante persone che arrivano anche in Sardegna”) ed Ignazio Locci (“L’obbligo di rendicontazione è imposto alle pubbliche amministrazioni che ospitano immigrati, non si capisce perché invece si deroghi questo onere ai soggetti privati”). Pieno sostegno di tutta Forza Italia è arrivato dal coordinatore regionale, Ugo Cappellacci: “A differenza del Governo nazionale e della Giunta regionale, passivi di fronte ai continui sbarchi e all’emergenza immigrati, l’opposizione si muova, non cavalcando la protesta, ma con proposte concrete, per affrontare seriamente un problema serio che rischia di mettere in pericolo la pace sociale se non adeguatamente gestito”.

La proposta di legge parte dalle Regioni, prima di essere presentata in Parlamento, per “sensibilizzare le realtà locali e stanare chi non vuole la rendicontazione delle spese”, ha detto Donzelli. Nei prossimi giorni partirà anche una raccolta di firme per coinvolgere i cittadini e dare forza alla proposta: www.leggeimmigrati.com. (red)

(admaioramedia.it)

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