Dopo i 15 arrivati sulle coste del Sulcis nella notte tra venerdì e sabato scorso, domenica altri 22 algerini sono stati fermati dai carabinieri: sedici erano all’interno del Poligono militare di Capo Teulada vicino a Cala Zafferano; altri sei a Sant’Anna Arresi. Anche loro, dopo identificazione e visite mediche, sono stati trasferiti al centro di accoglienza di Assemini.
Considerando che gli arrivi, anche nell’ambito della missione europea Frontex, non sono certamente terminati, la polemica sull’’accoglienza non accenna a placarsi, aggiungendosi ad episodi di cronaca nera che vedono coinvolti gli immigrati ed alle indagini che ruotano intorno alla gestione dei permessi di soggiorno ed alla gestione delle strutture che accolgono gli immigrati. Intanto, durante un convegno, organizzato dal Banco di Sardegna ad Austis, è riecheggiata l’idea di combattere lo spopolamento delle zone interne utilizzando il massiccio fenomeno dell’immigrazione: “Posiamo invertire la rotta aprendo al contributo dei migranti”, ha detto il sociologo Gianfranco Bottazzi.
“Una proposta sbagliata e che occorre respingere con forza – ha commentato Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz – La Sardegna e le zone interne non hanno necessità di immigrati e le fallimentari politiche di accoglienza portate avanti in questi ultimi anni portano degrado e non senz’altro sviluppo o arricchimento. I nostri paesi non hanno bisogno di degrado ma di politiche di sviluppo che consentano di far nascere piccole e medie imprese, magari attraverso politiche fiscali ad hoc e forti politiche di sostegno alle famiglie e finalizzate all’aumento della natalità. Come si può pensare che la soluzione del problema dello spopolamento possa individuarsi nel radicamento di migliaia di uomini e donne provenienti da zone e da culture totalmente differenti senza considerare gli effetti negativi che un simile processo potrebbe arrecare alle zone interne della Sardegna? Si pensa di utilizzare la Sardegna, come territorio a bassa densità abitativa, come un grande punto di approdo per immigrati provenienti dall’Africa. Una scelta politica deleteria e pericolosa”.
Mentre si ipotizza la fine dei soldi per alimentare la macchina dell’accoglienza ed il Governo non sa dove trovare i 100 milioni di euro al mese spesi per mandare avanti le strutture, Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, attacca la Giunta regionale: “Il presidente della Regione millanta accordi con cui lo Stato dovrebbe compensare le risorse usate per l’assistenza dei migranti nella nostra isola. E’ l’ennesima dimostrazione che questo sistema non regge, che l’accoglienza senza criteri e senza controlli tradisce ogni fine umanitario, perpetua il circuito di tratta delle persone e di morte, non distingue tra chi ha diritto di asilo e chi invece deve essere rimpatriato. Fino a che punto il Governo Renzi e la Giunta Pigliaru intendono fare gli struzzi?” (red)
(admaioramedia.it)