Probabilmente, l’idea era quella di procedere silenziosamente verso la costruzione della struttura amovibile di accoglienza al Porto di Cagliari, nel tentativo di mettere la Città di fronte al fatto ‘quasi compiuto’. Ora, però, grazie alle anticipazioni che abbiamo pubblicato, i cagliaritani cominciano a prendere coscienza che l’iter verso un hub di prima accoglienza e smistamento per immigrati, realizzato con moduli ‘dedicati’ che formano aree distinte (accoglienza, attesa ed imbarco su navette; visite mediche; identificazione e fotosegnalazione; attività di polizia investigativa; assistenza sanitaria ed osservazione breve; trattamento antiscabbia; attività amministrative; Croce rossa e 118) è a buon punto.
I soldi (1,8 milioni di euro) sono nelle casse della Prefettura di Cagliari e la Presidenza della Regione lo scorso 20 settembre ha inviato al prefetto Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione del Ministero dell’Interno, il progetto preliminare, ben dettagliato, con tanto di layout e di preventivo per singole voci. Sono trascorsi oltre due mesi nei quali non è dato sapere quali passi avanti siano stati fatti, ma se la struttura dovrà essere pronta in Primavera quando, grazie alle condizioni meteo, è previsto aumentino gli sbarchi, i tempi sono stretti. La Prefettura tace, o meglio, per bocca del viceprefetto Carolina Bellantoni, ha fatto sapere, attraverso “L’Unione Sarda”, di non “aver ancora ricevuto alcun progetto, quando arriverà nei nostri uffici verrà valutato”. Eppure, oltre al Capo Dipartimento, il progetto è stato inviato anche al prefetto Perrotta, ma forse prima di sbilanciarsi da piazza Palazzo aspettano il definitivo parere ‘romano’.
Da viale Trento non arrivano commenti all’indiscrezione, tanto meno notizie più precise, l’Autorità portuale di Cagliari attende una richiesta ufficiale per un’area precisa (verosimilmente sarà nella zona del Porto Canale), mentre dalle stanze di Palazzo Bacaredda in via Roma giunge un silenzio ancor più ‘rumoroso’ e preoccupante, sia da parte del sindaco Zedda (comprensibile) che dei consiglieri suoi oppositori (meno comprensibile) che, nonostante la notizia abbia avuto un risalto nazionale (è stata ripresa dal quotidiano “Libero” sabato scorso), finora non sembrano preoccuparsi dalla trasformazione di Cagliari in un porto sempre disponibile ad accogliere, peraltro con numeri certamente più ‘importanti’ (già l’ultimo sbarco ad ottobre fu di 1.258 immigrati, una sorta di prova generale) vista la dimensione della struttura prevista dal progetto presentato dalla Regione.
Mentre Cagliari sonnecchia, da Crotone arriva la notizia che l’Amministrazione comunale ha detto ‘no’ alla proposta di istituire sulla banchina del porto un hub per la prima accoglienza ed identificazione: una struttura di due piani su un’area di oltre 2.000 metri quadrati. La Giunta Pugliese ha comunicato ufficialmente al Prefetto che la struttura non s’ha da fare. Secondo il vicesindaco, Antonella Cosentino, una tale scelta “minerebbe qualsiasi possibilità di sviluppo turistico del porto di Crotone, che vedrebbe crescere a dismisura il numero di sbarchi. Non è condivisibile la scelta rispetto alle prospettive della città è men che meno la dislocazione di questa struttura. Con queste scelte si sta compromettendo sia il porto che il suo waterfront. Crotone è una delle poche città in Italia a poter vantare un porto proprio nel centro città, ma con queste decisioni si rischia di trasformare quello che è un vantaggio competitivo in termini turistici, in un vero e proprio freno allo sviluppo”. (fm)
(admaioramedia.it)
3 Comments
FaberSardo
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nieddupierpaolo
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ZalabTV
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