Nei giorni scorsi, al Porto di Cagliari, la Guardia di Finanza ha fermato due cittadini somali, sbarcati dal traghetto in arrivo da Civitavecchia, con 36 carte d’identità italiane false, che, secondo gli investigatori, sarebbero servite a far abbandonare la Sardegna ad altrettanti connazionali, ospiti in qualche centro di accoglienza, senza effettuare l'obbligatorio riconoscimento. Portando alla luce un altro aspetto, finora trascurato, diretta conseguenza della difficile gestione del fenomeno dei numerosi sbarchi di immigrati nelle coste italiane: il commercio di documenti falsi. La conferma, secondo Franco Maccari, segretario del sindacato di Polizia Coisp, di "quanto incontrollabili possano diventare le conseguenze dell’immigrazione indiscriminata, senza filtri e senza limiti. Diventa sempre più evidente, specie alla luce della difficoltà di effettuare riconoscimenti e controllo di chi arriva, che, come nulla fosse, è in condizione di allontanarsi e far perdere le proprie tracce, proprio come farebbe un fantasma, senza nome e senza identità. Alle Forze dell’ordine, intanto, il titanico compito di operare nella realtà, facendo miracoli. Ora resta da sperare che chi di dovere si svegli". (red)
(admaioramedia.it)
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