Dopo l’episodio verificatosi nel Centro di accoglienza profughi nelle campagne di Sarule, l’agriturismo “Donnedda”, dove un’operatrice della struttura è stata presa in ostaggio dagli immigrati per il mancato pagamento del ‘pocket money’, è intervenuto Franco Maccari, segretario generale del Coisp, sindacato di Polizia: “Ci chiediamo cosa altro debba accadere perché si decida di intervenire seriamente per mettere la parola fine agli scempi che da Nord a Sud si registrano a causa dell’immigrazione clandestina di massa, e che in Sardegna, da giorni, stanno mostrando tutte le facce di una situazione esplosiva che ha superato da tempo il limite della sopportazione. Persone aggredite, violentate, sequestrate, aspiranti profughi stipati in ogni dove compresi i corridoi degli uffici delle Forze dell’ordine, colleghi che non conoscono più turni e servizi prefissati perché costretti a correre di qua e di là dopo gli sbarchi, dove scoppiano continue proteste, dove i cittadini vengono messi in serio pericolo. Siamo al caos più assoluto”.
L’ennesimo episodio ad alta tensione si era poi risolto grazie all’intervento dei Carabinieri. I militari, dopo alcune ore di trattativa, erano riusciti a convincere cinque immigrati, che si erano barricati dentro la struttura tenendo con loro una mediatrice culturale, a liberarla e ad arrendersi. Erano, quindi, stati portati in caserma, identificati e denunciati per sequestro di persona e violenza privata.
“Queste persone devono andare direttamente fuori dall’Italia – ha aggiunto Maccari – Non è possibile insistere a perpetuare situazioni di pericolo per i cittadini e di superlavoro per le Forze dell’ordine. Non è possibile continuare ad aprire le porte a tutti senza alcun filtro e, per di più, lasciare anche solo un’ora più del necessario chi delinque nel nostro territorio. Continuando così presto sarà l’ennesima tragedia”. (red)
(admaioramedia.it)
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