Dopo il ‘no’ del capo della direzione immigrazione della Commissione europea, Matthias Ruete, sembrava scongiurata la costruzione a Cagliari di un hotspot per la prima accoglienza degli immigrati (identificazione, fotosegnalazione, impronte digitali), che ovviamente comporterebbe l’aumento degli arrivi, già previsti dalla Prefettura cagliaritana in circa 2.000 per il 2016. Invece, la fantasia del Governo Renzi ha partorito l’ipotesi di una struttura galleggiante (una grande nave), che stazionerebbe nel golfo di Cagliari, da eliminare, forse, alla fine dell’estate, quando potrebbe calare il numero degli sbarchi.
Negli ultimi due mesi, nell’Isola sono arrivati oltre 1.200 immigrati in quattro sbarchi, portando a quasi 3.000 le presenze totali. La previsione sarebbe di altri circa 5.000 immigrati entro la fine dell’estate, stime che finora si sono sempre rivelate approssimative per difetto. Certamente dopo l’identificazione non sarebbero destinati tutti in Sardegna, ma è altrettanto certo che non resteranno a vita sulla struttura galleggiante ed andranno quindi distribuiti nei centri di accoglienza. Ma, come hanno più volte denunciato Prefettura e Comuni, in Sardegna la situazione dell’accoglienza è al collasso, non si trovano con facilità altre strutture adeguate e disponibili ad accoglierli. Intanto, in attesa dell’hotspot, sono già arrivati finanziamenti per aumentare i centri comunali Sprar (Sistema protezione per i rifugiati, non solo assistenza ma anche programmi di inserimento sociale), ne dovrebbero aprire sei (Alghero, Capoterra, Iglesias, Porto Torres, San Gavino e Sini) oltre a quelli già esistenti a Cagliari, Quartu Sant’Elena e Villasimius, e per l’assistenza ai minori non accompagnati con 45 euro al giorno a carico dello Stato e 35 dalla Regione: essendo circa 200 nell’Isola, rappresenta una torta da oltre 2.5 milioni di euro all’anno a carico del bilancio regionale.
Contro l’hotspot a Cagliari si è scagliato il sindacato di Polizia: “Ci sembra assurdo che il Viminale scelga di accogliere e gestire 5.000 migranti durante l’estate – ha sottolineato Luca Agati, responsabile del Sap Cagliari – E che negli stessi giorni trasferisca in città solo dieci nuovi agenti, meno dei colleghi che andranno in pensione. Sono due anni che denunciamo una carenza d’organico che rende impossibile la gestione delle attività legate agli sbarchi ed invece di ragionare in maniera concreta per risolvere i problemi, Il Ministero ne crea di nuovi. La situazione è grave come è ancor più allarmante è che con i numeri a disposizione si rischia di togliere uomini da altri uffici in base alla logica del tappabuchi. Ci sono pochi uomini e sempre meno le risorse economiche. Emblematica è la mancanza di divise estive per i colleghi delle volanti costretti a comprarsele o chiedere capi a colleghi destinati ad altri incarichi”.
Ma anche il mondo politico ha reagito all’ipotesi: “Perfino Bruxelles rileva che la scelta è assolutamente illogica e dannosa – ha detto Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – Nel silenzio del presidente Pigliaru e del sindaco Zedda, appiattiti sulla linea renziana, anche l’Unione europea si accorge che Cagliari è troppo lontana dalla zona delle operazioni di soccorso. Quello che sosteniamo da tempo, denunciando la follia di portare qui i migranti e di utilizzare l’isola come una sorta di camera di compensazione e di muro sul Mediterraneo. E’ sempre più evidente che la scelta della Sardegna era solo una scappatoia politica da parte di un Governo incapace di affrontare il fenomeno sul piano internazionale e capace solo di scaricare il problema sulle spalle delle forze dell’ordine, dei volontari, delle comunità. Pigliaru si opponga a nuovi sbarchi fino a quando l’esecutivo nazionale non avrà chiarito, una volta per tutte, la sua posizione”.
Nei giorni scorsi CasaPound, affiggendo alcuni striscioni con la scritta “Il Pd odia i Sardi”, ha contestato le recenti dichiarazioni dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che ipotizzava di risolvere i problemi riguardanti lo spopolamento con l’arrivo degli immigrati: “Troviamo vergognosa la tranquillità con cui esponenti della giunta regionale ammettano di essere al lavoro per creare possibilità lavorative ai migranti che arrivano nell’isola, mentre ogni anno migliaia di ragazzi Sardi sono costretti ad emigrare in cerca di una occupazione. Il calo demografico è frutto delle scellerate politiche economiche delle giunte che si sono susseguite alla guida della regione, compresa l’attuale, incapaci di creare lavoro e servizi adeguati alle madri sarde. Serve destinare tutti i fondi riservati ai migranti stanziati da Regione e Comuni alle giovani coppie sarde che decidono di avere più di due figli”. (red)
(admaioramedia.it)
2 Comments
ugocappellacci
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webnauta59
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